sabato, dicembre 22, 2012
Alla Repubblica Slovacca vietato apporre l’immagine sulla moneta da due euro?

di Patrizio Ricci

Ogni stato europeo, sulla faccia riservata alla propria nazionalità, può rappresentare un’effigie commemorativa. Tutti i paesi aderenti all’Unione Europea hanno selezionato liberamente i personaggi o i momenti legati all’arte, alla cultura o alla storia nazionale. Ad esempio, la Francia ha scelto per il 2013 di ricordare il 50º anniversario della firma del Trattato dell'Eliseo e l’Italia il 700° anniversario della nascita di Giovanni Boccaccio. Allora alcuni mesi fa il governo slovacco presieduto dal premier di centrosinistra Robert Fico aveva presentato la sua richiesta per il 2013: il bozzetto rappresentava i due Santi Cirillo e Metodio, compatroni dell’Europa insieme a San Benedetto da Norcia, venerati in molti paesi slavi. Tuttavia, Bruxelles aveva subito fatto sapere che non si poteva. Perché no? I due Santi sono meno importanti delle due anatre in volo della Finlandia, della civetta della Grecia o dell’Idolo di Pomos di Cipro (effigi stampate sulle rispettive monete da un euro)? Niente di tutto questo, c’era da aspettarselo: i santi sono stati giudicati lesivi della "neutralità religiosa". In particolare sono stati giudicati intollerabili non i due predicatori ma le aureole intorno al loro capo e la croce.

Solita vecchia storia, l’ostilità alle radici cristiane è un tratto distintivo delle istituzioni europee, preoccupate spesso a non urtare la sensibilità religiosa di una società multietnica ma disattenta alla sua stesse identità, alle sue radici, alla sua storia. I casi di discriminazione al rovescio sono tanti e oggi la Chiesa è attaccata dalle politiche europee che tentano di cancellare le sue opere e di mettere in discussione il senso della famiglia. E addirittura due anni fa, in questi stessi giorni, venne fatto stampare in 3 milioni di copie un calendarietto indirizzato alle scuole secondarie: erano rappresentate tutte le festività ebraiche, indù sikh e musulmane, ma arrivati al 25 dicembre, la sezione era vuota! La festività natalizia dei cristiani veniva indicata con una laconica “festa della stagione” (il pittoresco’ “Season's greetings”). Ebbene, la storia europea è stata contraddistinta da una sequela di queste ‘sviste’, che via via moltiplicandosi sono diventate vere e proprie imposizioni, divieti, emanazioni di ‘linee guida’ che affermano e diffondono un pensiero ateo, individualista e relativista, in contrasto con la cultura cristiana che ha fatto grande l’Europa.

Insomma, cancellando le aureole e la croce il conio sarebbe stato autorizzato. La Slovacchia non è però indietreggiata di un solo passo: ne è nata una querelle durissima durata tre mesi. Alla fine, è notizia di questi giorni, l’ha spuntata la Slovacchia. Si farà come è stato inizialmente proposto: i due santi, venerati da tutti i popoli slavi, anello di congiunzione tra tutta la cristianità di oriente ed occidente, hanno acquisito cittadinanza europea e potranno essere così raffigurati con le aureole e la doppia croce, o croce patriarcale, che è il simbolo della Slovacchia.

Ed allora? Ora tocca a noi: propongo una moneta italiana da 2 euro con i nostri santi Francesco e Caterina, molto meglio dell’uomo Vitruviano… ma prima di arrivare a Bruxelles, riuscirebbe a trovare consenso nel nostro Parlamento nazionale?

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