Istat: sull'Italia il peso della crisi, più vecchi e meno assistiti, mentre ai giovani manca il lavoro
Italiani sempre più insoddisfatti delle proprie condizioni economiche e preoccupati per la mancanza di lavoro. A descriverli così è l’Annuario statistico 2012 dell’Istat presentato ieri a Roma. In Italia si vive di più, aumentano le nascite e il matrimonio celebrato in chiesa è ancora la scelta più diffusa, ma non nelle regioni del Nord. Il servizio di Adriana Masotti: ascolta
La crisi si fa sentire e gli italiani sono sempre più insoddisfatti delle loro condizioni economiche. Sono anche sempre più vecchi, l’aspettativa di vita cresce infatti sia per gli uomini (79,4) che per le donne (84,5). Il matrimonio religioso resta la scelta più diffusa (60,2%) ma nelle regioni del Nord quello civile, nel 2011, ha raggiunto il 51,7% rispetto a quello celebrato in chiesa. L'Italia non è più maglia nera in Europa per numero di figli. Si registrano più nascite al Nord, dove si registra 1,48 figli per donna, a fronte di 1,42 a livello nazionale, ma si diventa mamme sempre più tardi. Le famiglie italiane vivono in grandissima parte in case di loro proprietà. Fra le spese domestiche a incidere di più sono la bolletta del gas, quella dell'energia elettrica e quella telefonica.
Cala il numero dei reati denunciati, tra le tipologie di delitto, l'unico incremento si registra per lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, con un aumento del 21%. Alto il numero degli arresti e delle contravvenzioni nei confronti dei trasgressori di leggi che tutelano l’ambiente. Per quanto riguarda l’istruzione diminuiscono gli iscritti all'Università: le matricole nell'anno accademico 2010/2011 sono 6400 in meno rispetto all'anno precedente. Il cinema continua a raccogliere il maggior pubblico (il 49,8% della popolazione), seguito da musei e mostre, con nel 2011 un incremento di visitatori. Si passano meno ore davanti alla TV che rimane però un'abitudine consolidata per il 92,4% delle persone, mentre l'ascolto della radio interessa il 58,3% della popolazione. La lettura dei libri è l’unico consumo culturale, a livello nazionale, a non conoscere flessioni. Gli utilizzatori del computer crescono di anno in anno, così come, l'uso di Internet che coinvolge il 52,5% della popolazione.
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