No a nuove colonie, no all’estensione di insediamenti esistenti e sì alla ripresa di negoziati perché “la pace non è la semplice assenza della guerra”: con toni insolitamente duri il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ieri ha criticato le ultime decisioni prese dalle autorità israeliane che hanno rilanciato piani di estensione a Gerusalemme Est e Cisgiordania.
Misna - Due giorni fa sono stati rilasciati permessi per la costruzione di 1500 abitazioni a Ramat Shlomo e, ieri, è stata la Commissione israeliana per la progettazione e l’edilizia ad approvare altri 2126 alloggi nel quartiere di Ghivat ha-Matos: in entrambi i casi l’area interessata è quella di Gerusalemme Est che i palestinesi considerano la capitale di un futuro Stato indipendente. “Il processo di pace in Medio oriente – ha constatato Ban Ki-moon – è completamente in stallo (…). Invito Israele a tornare indietro dal pericoloso sentiero per il quale si è incamminato, che minaccia le prospettive di ripresa del dialogo e un futuro di pace per palestinesi e israeliani”. In riferimento agli ultimi piani, il segretario generale ha detto che “se applicati, essi rappresenterebbero un colpo quasi fatale alle residue chance della soluzione di due Stati per due popoli”.
Il rilancio di progetti edili a Gerusalemme Est e in Cisgiordania voluto dal governo di Benjamin Netanyahu giunge dopo il voto con cui l’Assemblea generale dell’Onu ha promosso la Palestina allo status di paese osservatore e ad un mese circa dalle elezioni politiche israeliane in programma a gennaio.
Misna - Due giorni fa sono stati rilasciati permessi per la costruzione di 1500 abitazioni a Ramat Shlomo e, ieri, è stata la Commissione israeliana per la progettazione e l’edilizia ad approvare altri 2126 alloggi nel quartiere di Ghivat ha-Matos: in entrambi i casi l’area interessata è quella di Gerusalemme Est che i palestinesi considerano la capitale di un futuro Stato indipendente. “Il processo di pace in Medio oriente – ha constatato Ban Ki-moon – è completamente in stallo (…). Invito Israele a tornare indietro dal pericoloso sentiero per il quale si è incamminato, che minaccia le prospettive di ripresa del dialogo e un futuro di pace per palestinesi e israeliani”. In riferimento agli ultimi piani, il segretario generale ha detto che “se applicati, essi rappresenterebbero un colpo quasi fatale alle residue chance della soluzione di due Stati per due popoli”.
Il rilancio di progetti edili a Gerusalemme Est e in Cisgiordania voluto dal governo di Benjamin Netanyahu giunge dopo il voto con cui l’Assemblea generale dell’Onu ha promosso la Palestina allo status di paese osservatore e ad un mese circa dalle elezioni politiche israeliane in programma a gennaio.
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