"Temiamo seriamente il rischio di un danno ambientale grave e irreversibile" ha dichiarato Manuel Zafarana, delegato Lipu di Niscemi
Greenreport - Gli americani sono sbarcati nuovamente in Sicilia. Questa volta andando a realizzare un progetto militare di telecomunicazioni della Marina Usa, a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nel cuore della Riserva naturale orientata "Sughereta di Niscemi", tra le querce secolari dell'ultima foresta mediterranea della Sicilia centro-meridionale. Si tratta del cosiddetto "Muos" (Mobile user objective system), un impianto - uno dei quattro progettati a livello mondiale dalla marina statunitense - contro il quale stanno lottando in questi giorni comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, che prevede tre grandi antenne paraboliche dal diametro di oltre 18 metri per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda UHF (altissima frequenza), di 149 metri d'altezza, per il posizionamento geografico.
Il terminale ha il compito di assicurare il funzionamento della complessa rete satellitare in grado di controllare e gestire tutte le forze armate Usa attive sul pianeta. «Temiamo seriamente il rischio di un danno ambientale grave e irreversibile - ha dichiarato Manuel Zafarana, delegato Lipu di Niscemi - Siamo vicini ai cittadini e i ragazzi dei Comitati No Muos che, in questi giorni, hanno organizzato un presidio fisso dinanzi alla base per bloccare, in maniera del tutto pacifica, i veicoli con il materiale per la costruzione dell'impianto. Una protesta che ha l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni e politici e di difendere attivamente la salute e l'ambiente».
Le preoccupazioni non sono del tutto infondate. Come denunciato un anno fa dal Politecnico di Torino, incaricato dal comune di Niscemi di valutare i rischi dell'impianto, sono gravi i rischi per la natura e per l'uomo, dalla sicurezza aerea all'esposizione della popolazione ai fasci di microonde, che, oltre a essere pericolosi e potenzialmente letali entro il raggio di un chilometro, sono in grado di interferire con aeromobili distanti decine di chilometri, oltre che con il vicino aeroporto di Comiso, prossimo all'apertura. «Sono tutt'altro che remote le ipotesi di incidenti aerei ed è incomprensibile come ciò non sia stato preso in considerazione dagli studi progettuali» hanno dichiarato dal Politecnico. Il fascio di onde potrebbe interferire in modo grave anche con apparecchiature mediche come pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e attrezzature ospedaliere.
Ci sono poi gli effetti negativi sulla natura, in parte già messi in atto con la distruzione di ampie zone a macchia mediterranea che ha interrotto il processo di successione ecologica che stava portando al naturale ripristino di aree un tempo disboscate, informano dalla Lipu. La Riserva Sughereta di Niscemi, designata anche come Sito di interesse comunitario (Sic), è un ambiente di importante valore naturalistico, in quanto ospita oltre 500 specie di piante, due delle quali incluse nella lista rossa regionale siciliana, e ben 123 specie di uccelli, tra cui molte specie protette (grillaio, ghiandaia marina, occhione). Inoltre, la presenza di ampie vallate permette un facile corridoio migratorio per specie importanti, quali capovaccaio, albanella pallida, biancone.
«Chiediamo allo Stato italiano e alle istituzioni locali di tutelare il diritto alla salute delle popolazioni locali e assicurare la salvaguardia della natura e degli animali così come prescritto dall'Unione europea e dalle leggi italiane, oltre che il sacrosanto diritto alla pace e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti», ha concluso Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu.
Greenreport - Gli americani sono sbarcati nuovamente in Sicilia. Questa volta andando a realizzare un progetto militare di telecomunicazioni della Marina Usa, a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nel cuore della Riserva naturale orientata "Sughereta di Niscemi", tra le querce secolari dell'ultima foresta mediterranea della Sicilia centro-meridionale. Si tratta del cosiddetto "Muos" (Mobile user objective system), un impianto - uno dei quattro progettati a livello mondiale dalla marina statunitense - contro il quale stanno lottando in questi giorni comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, che prevede tre grandi antenne paraboliche dal diametro di oltre 18 metri per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda UHF (altissima frequenza), di 149 metri d'altezza, per il posizionamento geografico.
Il terminale ha il compito di assicurare il funzionamento della complessa rete satellitare in grado di controllare e gestire tutte le forze armate Usa attive sul pianeta. «Temiamo seriamente il rischio di un danno ambientale grave e irreversibile - ha dichiarato Manuel Zafarana, delegato Lipu di Niscemi - Siamo vicini ai cittadini e i ragazzi dei Comitati No Muos che, in questi giorni, hanno organizzato un presidio fisso dinanzi alla base per bloccare, in maniera del tutto pacifica, i veicoli con il materiale per la costruzione dell'impianto. Una protesta che ha l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni e politici e di difendere attivamente la salute e l'ambiente».
Le preoccupazioni non sono del tutto infondate. Come denunciato un anno fa dal Politecnico di Torino, incaricato dal comune di Niscemi di valutare i rischi dell'impianto, sono gravi i rischi per la natura e per l'uomo, dalla sicurezza aerea all'esposizione della popolazione ai fasci di microonde, che, oltre a essere pericolosi e potenzialmente letali entro il raggio di un chilometro, sono in grado di interferire con aeromobili distanti decine di chilometri, oltre che con il vicino aeroporto di Comiso, prossimo all'apertura. «Sono tutt'altro che remote le ipotesi di incidenti aerei ed è incomprensibile come ciò non sia stato preso in considerazione dagli studi progettuali» hanno dichiarato dal Politecnico. Il fascio di onde potrebbe interferire in modo grave anche con apparecchiature mediche come pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici e attrezzature ospedaliere.
Ci sono poi gli effetti negativi sulla natura, in parte già messi in atto con la distruzione di ampie zone a macchia mediterranea che ha interrotto il processo di successione ecologica che stava portando al naturale ripristino di aree un tempo disboscate, informano dalla Lipu. La Riserva Sughereta di Niscemi, designata anche come Sito di interesse comunitario (Sic), è un ambiente di importante valore naturalistico, in quanto ospita oltre 500 specie di piante, due delle quali incluse nella lista rossa regionale siciliana, e ben 123 specie di uccelli, tra cui molte specie protette (grillaio, ghiandaia marina, occhione). Inoltre, la presenza di ampie vallate permette un facile corridoio migratorio per specie importanti, quali capovaccaio, albanella pallida, biancone.
«Chiediamo allo Stato italiano e alle istituzioni locali di tutelare il diritto alla salute delle popolazioni locali e assicurare la salvaguardia della natura e degli animali così come prescritto dall'Unione europea e dalle leggi italiane, oltre che il sacrosanto diritto alla pace e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti», ha concluso Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu.
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È presente 1 commento
non sono contro le micro onde , sono contro che siano emesse dal territorio italiano da uno stato estero che non si capisce a che titolo e con quali diritti lo possa fare
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