mercoledì, dicembre 26, 2012
“Le nostre comunità cristiane di Terra Santa, della Siria e del Medio Oriente in generale, sono messe a dura prova. Le famiglie, così come le comunità religiose, sono provate da guerre, persecuzioni, abbandoni e solitudini. Non abbiamo i mezzi materiali per aiutare tutti e ci sentiamo impotenti. Ancora più grave è il diffuso sentimento di sfiducia riguardo al futuro, la voglia di abbandonare tutto e di andarsene, di non credere più a nulla e a nessuno”. 

Misna - Lo scrive padre Pierbattista Pizzaballa, ofm (Ordine dei Frati Minori), Custode di Terra Santa e Presidente di Ats pro Terra Sancta, nel suo messaggio di Natale, di cui riportiamo alcuni stralci.
“Il libro delle consolazioni di Isaia, che alimenta la nostra preghiera in questo periodo, contiene anche i canti del Servo Sofferente – aggiunge padre Pizzaballa -. Consolazione e speranza non cancellano sofferenza e dolore, ma li rendono comunque impotenti. La morte e le distruzioni di questi tempi non cancellano la nostra voglia di vita e il desiderio di rinascita. Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere (Lc 2, 15)”.

E’ Natale – conclude padre Pizzaballa – “il mio augurio e quello dei francescani di Terra Santa, per tutte le persone che vivono in Terra Santa, e per coloro che da tutto il mondo guardano a noi, è quello di non cedere al disfattismo e di lasciarsi ancora una volta conquistare dall’amore di Dio e dal vivo desiderio, dalla concreta volontà di ricominciare, a tutti i costi. Abbiamo bisogno e vogliamo andare a Betlemme, per verificare ciò che è avvenuto a tutti noi: siamo rinati, di nuovo capaci di sorriso e gratuità. Buon Natale a tutti”.

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