La presenza massiccia di soldati e poliziotti in città ha spinto i militanti di Boko Haram verso le zone rurali: lo dice alla MISNA padre John Tagwana, responsabile della Commissione giustizia e pace della diocesi di Maiduguri, pochi giorni dopo il massacro di almeno 15 contadini in un villaggio della Nigeria nord-orientale.
Misna -“Le unità della Forza congiunta hanno intensificato le operazioni contro Boko Haram nei ‘quartieri caldi’ di Maiduguri – sottolinea padre John – ma sparatorie e stragi stanno continuando, soprattutto fuori città”.
Il riferimento è alla strage di venerdì, quando nel villaggio di Musari sono state uccise almeno 15 persone. Secondo le testimonianze rilanciate nel fine-settimana dai giornali nigeriani, un commando di uomini armati ha fatto irruzione in alcune case in piena notte. Padre John sottolinea che le vittime erano tutte di religione cristiana, un fatto indicativo perché nella diocesi di Maiduguri vivono soprattutto musulmani. “Nonostante non ci siano ancora state rivendicazioni – dice il responsabile della Commissione giustizia e pace – diverse circostanze indicano che la strage sia stata compiuta da Boko Haram”.
Radicato nel nord della Nigeria a maggioranza musulmana, Boko Haram sostiene di battersi per l’applicazione della legge islamica in tutto il paese. Al di là del suo obiettivo dichiarato, però, il gruppo trae forza dalla povertà e dalla disoccupazione diffuse soprattutto nelle regioni settentrionali. Secondo alcune stime, agguati e attentati attribuibili a Boko Haram avrebbero provocato dal 2010 oltre 1400 vittime. Nonostante alcuni esponenti del gruppo armato abbiano di recente proposto l’avvio di un negoziato indiretto con il governo, le fonti della MISNA a Maiduguri sottolineano che almeno per ora le forze dell’ordine stanno puntando sulla repressione.
Misna -“Le unità della Forza congiunta hanno intensificato le operazioni contro Boko Haram nei ‘quartieri caldi’ di Maiduguri – sottolinea padre John – ma sparatorie e stragi stanno continuando, soprattutto fuori città”.
Il riferimento è alla strage di venerdì, quando nel villaggio di Musari sono state uccise almeno 15 persone. Secondo le testimonianze rilanciate nel fine-settimana dai giornali nigeriani, un commando di uomini armati ha fatto irruzione in alcune case in piena notte. Padre John sottolinea che le vittime erano tutte di religione cristiana, un fatto indicativo perché nella diocesi di Maiduguri vivono soprattutto musulmani. “Nonostante non ci siano ancora state rivendicazioni – dice il responsabile della Commissione giustizia e pace – diverse circostanze indicano che la strage sia stata compiuta da Boko Haram”.
Radicato nel nord della Nigeria a maggioranza musulmana, Boko Haram sostiene di battersi per l’applicazione della legge islamica in tutto il paese. Al di là del suo obiettivo dichiarato, però, il gruppo trae forza dalla povertà e dalla disoccupazione diffuse soprattutto nelle regioni settentrionali. Secondo alcune stime, agguati e attentati attribuibili a Boko Haram avrebbero provocato dal 2010 oltre 1400 vittime. Nonostante alcuni esponenti del gruppo armato abbiano di recente proposto l’avvio di un negoziato indiretto con il governo, le fonti della MISNA a Maiduguri sottolineano che almeno per ora le forze dell’ordine stanno puntando sulla repressione.
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