La redazione già mirino per le cronache della giornalista Ester Castano
Liberainformazione - Nuovo attacco alla redazione del settimanale di Magenta l’Altomilanese,attivamente impegnato a documentare il malaffare politico e le infiltrazioni mafiose alle porte di Milano. Dopo le querele pretestuose e le diffide del sindaco di Sedriano alla cronista Ester Castano, sono stati minacciati il giornalista Ersilio Mattioni, direttore del periodico, e l’attivista antimafia Giampiero Sebri. Alla redazione di Piazza Vittorio Veneto, ieri giovedì 20 dicembre, è stata recapitata una busta gialla su cui mancava l’indicazione del mittente. Dentro c’erano un proiettile Winchester cal. 9×21, una cartolina di auguri natalizi con la scritta ‘Merry Christmas and Happy New Year’ (Buon natale e felice anno nuovo) e due fotografie. Una foto ritrae il giornalista, l’altra l’attivista della Carovana Antimafia Milano Ovest. Le due foto sono ritagliate dal giornale diretto da Mattioni. Sebri è ritratto mentre parla con un megafono, durante il presidio antimafia che il 14 novembre 2012 ha chiesto le dimissioni dell’amministrazione comunale in seguito agli arresti domiciliari del sindaco Alfredo Celeste, accusato di corruzione. Quella stessa sera la cronista Ester Castano fu aggredita fisicamente da un assessore infastidito dal suo ultimo articolo.
Sono molti mesi che Altomilanese è sotto attacco: prima con gli attacchi alla giornalista Ester Castano; ora con questo minaccioso attacco al direttore Ersilio Mattioni che già il mese scorso aveva subito due gravi danneggiamenti materiali. La prima volta il primo novembre e poi la notte fra il 6 e il 7 dicembre le ruote della sua automobile, parcheggiata nei pressi della redazione di Magenta, sono state squarciate ed irrimediabilmente danneggiate. Mattioni ha presentato denuncia contro ignoti. Non si capisce chi abbia potuto compiere atti di così vile pochezza. Ma un fatto è certo: Altomilanese dà fastidio e qualcuno vuole che il giornale non esca più nelle edicole.
I recenti clamorosi fatti di cronaca che hanno coinvolto il magentino, con l’arresto dei referenti della ‘ndrangheta calabrese, hanno visto la piccola testata schierata in prima linea sul fronte della cronaca. Il giornale ha prodotto articoli, inchieste, approfondimenti, pagine speciali di approfondimento sulla presenza della criminalità organizzata al Nord. A ritirare la busta con il proiettile dalla cassetta della posta, dove giaceva in mezzo a tutta la corrispondenza del giorno, è stato il caporedattore del settimanale, che senza nulla sospettare l’ha lasciata sulla scrivania del direttore. Questi ha aperto la busta verso le 11 di mattina e il proiettile è scivolato sul pavimento con un suono metallico.
Il senso della minaccia è stato subito chiaro. Fatta subito la denuncia ai carabinieri della Caserma di Magenta, il lavoro in redazione è proseguito a ritmo intenso, come tutti i giovedì, per chiudere il giornale e mandarlo in tipografia in tempo, perché il venerdì mattina Altomilanese deve essere nelle edicole. “Mandare regolarmente il giornale in stampa, quello che avevamo in mente, senza aggiungere ne’ togliere una virgola e distribuirlo nelle edicole come ogni settimana. Questa – spiega il direttore Mattioni – è stata la nostra risposta. Ciò detto, confesso che aprire una busta e trovarci un proiettile e accanto la propria foto, dà una sensazione spiacevole che non auguro a nessuno. Sappiamo bene quale responsabilità comporta il nostro lavoro. La ‘ndrangheta, dalle nostre parti, è molto più radicata di quanto non si creda. Parlarne è l’unico modo per combatterla.
Lo facciamo da un anno e continueremo a farlo ancora – commenta Mattioni – grazie anche alla protezione dei carabinieri di Magenta, che sono intervenuti un minuto dopo l’accaduto, hanno raccolto tutti gli elementi e hanno avviato le indagini, rassicurandoci e garantendoci il loro aiuto, incoraggiandoci a non arrenderci. Dico grazie anche agli attivisti della carovana antimafia che da mesi ci stanno vicini. Dico grazie a tutti quei cittadini che in privato e in pubblico ci manifestano il loro sostegno e che ci fanno sentire meno soli”.
Liberainformazione - Nuovo attacco alla redazione del settimanale di Magenta l’Altomilanese,attivamente impegnato a documentare il malaffare politico e le infiltrazioni mafiose alle porte di Milano. Dopo le querele pretestuose e le diffide del sindaco di Sedriano alla cronista Ester Castano, sono stati minacciati il giornalista Ersilio Mattioni, direttore del periodico, e l’attivista antimafia Giampiero Sebri. Alla redazione di Piazza Vittorio Veneto, ieri giovedì 20 dicembre, è stata recapitata una busta gialla su cui mancava l’indicazione del mittente. Dentro c’erano un proiettile Winchester cal. 9×21, una cartolina di auguri natalizi con la scritta ‘Merry Christmas and Happy New Year’ (Buon natale e felice anno nuovo) e due fotografie. Una foto ritrae il giornalista, l’altra l’attivista della Carovana Antimafia Milano Ovest. Le due foto sono ritagliate dal giornale diretto da Mattioni. Sebri è ritratto mentre parla con un megafono, durante il presidio antimafia che il 14 novembre 2012 ha chiesto le dimissioni dell’amministrazione comunale in seguito agli arresti domiciliari del sindaco Alfredo Celeste, accusato di corruzione. Quella stessa sera la cronista Ester Castano fu aggredita fisicamente da un assessore infastidito dal suo ultimo articolo.
Sono molti mesi che Altomilanese è sotto attacco: prima con gli attacchi alla giornalista Ester Castano; ora con questo minaccioso attacco al direttore Ersilio Mattioni che già il mese scorso aveva subito due gravi danneggiamenti materiali. La prima volta il primo novembre e poi la notte fra il 6 e il 7 dicembre le ruote della sua automobile, parcheggiata nei pressi della redazione di Magenta, sono state squarciate ed irrimediabilmente danneggiate. Mattioni ha presentato denuncia contro ignoti. Non si capisce chi abbia potuto compiere atti di così vile pochezza. Ma un fatto è certo: Altomilanese dà fastidio e qualcuno vuole che il giornale non esca più nelle edicole.
I recenti clamorosi fatti di cronaca che hanno coinvolto il magentino, con l’arresto dei referenti della ‘ndrangheta calabrese, hanno visto la piccola testata schierata in prima linea sul fronte della cronaca. Il giornale ha prodotto articoli, inchieste, approfondimenti, pagine speciali di approfondimento sulla presenza della criminalità organizzata al Nord. A ritirare la busta con il proiettile dalla cassetta della posta, dove giaceva in mezzo a tutta la corrispondenza del giorno, è stato il caporedattore del settimanale, che senza nulla sospettare l’ha lasciata sulla scrivania del direttore. Questi ha aperto la busta verso le 11 di mattina e il proiettile è scivolato sul pavimento con un suono metallico.
Il senso della minaccia è stato subito chiaro. Fatta subito la denuncia ai carabinieri della Caserma di Magenta, il lavoro in redazione è proseguito a ritmo intenso, come tutti i giovedì, per chiudere il giornale e mandarlo in tipografia in tempo, perché il venerdì mattina Altomilanese deve essere nelle edicole. “Mandare regolarmente il giornale in stampa, quello che avevamo in mente, senza aggiungere ne’ togliere una virgola e distribuirlo nelle edicole come ogni settimana. Questa – spiega il direttore Mattioni – è stata la nostra risposta. Ciò detto, confesso che aprire una busta e trovarci un proiettile e accanto la propria foto, dà una sensazione spiacevole che non auguro a nessuno. Sappiamo bene quale responsabilità comporta il nostro lavoro. La ‘ndrangheta, dalle nostre parti, è molto più radicata di quanto non si creda. Parlarne è l’unico modo per combatterla.
Lo facciamo da un anno e continueremo a farlo ancora – commenta Mattioni – grazie anche alla protezione dei carabinieri di Magenta, che sono intervenuti un minuto dopo l’accaduto, hanno raccolto tutti gli elementi e hanno avviato le indagini, rassicurandoci e garantendoci il loro aiuto, incoraggiandoci a non arrenderci. Dico grazie anche agli attivisti della carovana antimafia che da mesi ci stanno vicini. Dico grazie a tutti quei cittadini che in privato e in pubblico ci manifestano il loro sostegno e che ci fanno sentire meno soli”.
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È presente 1 commento
Rileggendo questo articolo a distanza di mesi, avete ragione: qualcuno - e non solo la 'ndrangheta - non vuole che l'Altomilanese libera stampa esca in edicola e sta facendo di tutto ( minacce ai giornalisit, telefonate , pressioni su chi lo appoggia) per riuscirci. Il settimanale vive solo di vendite e pubblicità, è facile condizionare la gente, ma i lettori capiranno e continueranno a sostenerlo.
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