“Creare le condizioni per una pace sostenibile”: è l’obiettivo del Forum intitolato “Politica di sviluppo agrario integrale: Focus territoriale” aperto ieri a Bogotá per dare voce alla società civile nel processo di pace tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia in corso dal 19 novembre all’Avana.
Misna - Di fronte a un migliaio di partecipanti, tra leader civici regionali, esponenti di organizzazioni non governative, rappresentanti della cooperazione e di organismi internazionali, dell’esecutivo e del Congresso, il delegato dell’Onu in Colombia, Bruno Moro, ha messo in evidenza che “il tema rurale – primo punto nell’agenda dei colloqui di pace – è la causa fondamentale del conflitto”. Per Moro, risulta quindi “decisiva la partecipazione della società civile” che rappresenta “i veri protagonisti della costruzione della pace…La Colombia – ha concluso il suo intervento – non è condannata a vivere altri 50 anni di guerra e 100 di solitudine”. Invitata, la Federazione nazionale degli allevatori (Fedegán) ha tuttavia rifiutato di partecipare all’evento di Bogotá, frutto della prima intesa tra governo e guerriglia alle trattative cubane. “Invece di aiutare il processo di pace questo Forum lo danneggia perché emergeranno posizione antagoniste sul modello di sviluppo rurale…Il dialogo sociale come contributo al negoziato è inutile e non darà frutti” ha sostenuto il presidente della Federazione, José Félix Lafaurie. Riferendosi ad alcuni dei soggetti che partecipano al Forum, intervistato da El Tiempo Lafaurie non ha esitato a definirli “organizzazioni non governative che non rappresentano nessuno, solo chi le costituisce”. E’ noto che gli allevatori – nelle cui mani si concentrano 38 dei circa 44 milioni di ettari di terre disponibili in Colombia – si rifiutano di appoggiare un’eventuale riforma agraria, istanza all’origine della nascita delle Farc nel 1964. Secondo il rapporto dell’Onu del 2011 sullo sviluppo umano in Colombia, il 52% della proprietà terriera è detenuta dall’1,15% della popolazione. Nel corso del Forum, il ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale, Juan Camilo Restrepo, ha peraltro confermato che fra il 2013 e il 2014, dopo 41 anni, si effettuerà in Colombia un censimento agro-zootecnico, “una delle grandi necessità che ha il paese per capire meglio cosa sta accadendo nei campi”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.