Decine di migliaia di persone stanno confluendo in piazza Tahrir in queste ore per una protesta contro il presidente Mohammed Morsi e le disposizioni a valore costituzionale annunciate giovedì scorso.
Misna - A nulla sono valse le precisazioni che lo stesso capo di Stato ha fatto in un discorso alla nazione pronunciato ieri sera, in cui ha più volte ribadito che l’ampliamento dei poteri attribuitogli dalla disposizione “decadrà con l’entrata in vigore della nuova Costituzione”. Approvata durante la notte da una contestata Assemblea Costituente, la nuova Legge Fondamentale è stata trasmessa oggi al presidente che ha due settimane di tempo per convocare un referendum popolare chene sancisca la ratifica.
Tra le altre cose, la Costituzione limita a otto anni (due mandati di quattro) la permanenza del presidente della Repubblica, mentre il ruolo di vicepresidente è abolito. In caso di impedimenti temporanei, la presidenza sarà assicurata dal primo ministro e, in seconda istanza, dal presidente della Camera. Inoltre i sindacati non possono essere dissolti e i giornali sospesi, se non da parte di un magistrato. Riguardo gli articoli più contestati, quello sui principi della Sharia (legge islamica) come principale fonte di legge, resta uguale nella formulazione a quello già presente nella precedente Costituzione, mentre la libertà di culto e credo sono tutelate, ma il testo fa esplicito riferimento solo alle tre religioni rivelate, lasciando la porta aperta alle discriminazioni contro i fedeli delle religioni minoritarie come i Bahai.
Le ‘grandi sconfitte’ nella Costituzione appaiono le donne, parte fondamentale nella rivoluzione che nel febbraio 2011 ha portato alla caduta di Hosni Mubarak e a cui il nuovo testo fa riferimento solo quando si parla di “promuovere il ruolo della famiglia tradizionale”. “Da un lato sono stati fatti passi avanti, come nel caso delle limitazioni al mandato presidenziale, tenuto conto che Mubarak ha governato per oltre 30 anni ininterrottamente” sottolineano fonti della MISNA al Cairo, “ma sulle donne e i diritti civili la nuova Costituzione alimenta i timori di chi prevede un ritorno al passato”. Ora l’opposizione dovrà decidere se partecipare al referendum – che sarà convocato per la metà di dicembre – o boicottarlo mantenendo la linea dura di chi ancora in queste ore picchetta la piazza contro Morsi e gli chiede di revocare le disposizioni costituzionali.
“Già qualcuno ha cominciato a cambiare gli slogan, che inizialmente erano tutti contro il presidente, anche contro la Costituzione” sottolineano gli interlocutori, secondo cui sulla questione delle disposizioni “Morsi ha commesso un azzardo che prima o poi dovrà scontare”. Se anche la sua decisione è stata dettata, come si è giustificato ‘dalla necessità di proteggere la rivoluzione dalle forze che cercano di frenarla’, ha compiuto un passo “oltre la linea rossa consentita – osservano el fonti missionarie – in quello che molti percepiscono come un flagrante abuso di potere”.
Misna - A nulla sono valse le precisazioni che lo stesso capo di Stato ha fatto in un discorso alla nazione pronunciato ieri sera, in cui ha più volte ribadito che l’ampliamento dei poteri attribuitogli dalla disposizione “decadrà con l’entrata in vigore della nuova Costituzione”. Approvata durante la notte da una contestata Assemblea Costituente, la nuova Legge Fondamentale è stata trasmessa oggi al presidente che ha due settimane di tempo per convocare un referendum popolare chene sancisca la ratifica.
Tra le altre cose, la Costituzione limita a otto anni (due mandati di quattro) la permanenza del presidente della Repubblica, mentre il ruolo di vicepresidente è abolito. In caso di impedimenti temporanei, la presidenza sarà assicurata dal primo ministro e, in seconda istanza, dal presidente della Camera. Inoltre i sindacati non possono essere dissolti e i giornali sospesi, se non da parte di un magistrato. Riguardo gli articoli più contestati, quello sui principi della Sharia (legge islamica) come principale fonte di legge, resta uguale nella formulazione a quello già presente nella precedente Costituzione, mentre la libertà di culto e credo sono tutelate, ma il testo fa esplicito riferimento solo alle tre religioni rivelate, lasciando la porta aperta alle discriminazioni contro i fedeli delle religioni minoritarie come i Bahai.
Le ‘grandi sconfitte’ nella Costituzione appaiono le donne, parte fondamentale nella rivoluzione che nel febbraio 2011 ha portato alla caduta di Hosni Mubarak e a cui il nuovo testo fa riferimento solo quando si parla di “promuovere il ruolo della famiglia tradizionale”. “Da un lato sono stati fatti passi avanti, come nel caso delle limitazioni al mandato presidenziale, tenuto conto che Mubarak ha governato per oltre 30 anni ininterrottamente” sottolineano fonti della MISNA al Cairo, “ma sulle donne e i diritti civili la nuova Costituzione alimenta i timori di chi prevede un ritorno al passato”. Ora l’opposizione dovrà decidere se partecipare al referendum – che sarà convocato per la metà di dicembre – o boicottarlo mantenendo la linea dura di chi ancora in queste ore picchetta la piazza contro Morsi e gli chiede di revocare le disposizioni costituzionali.
“Già qualcuno ha cominciato a cambiare gli slogan, che inizialmente erano tutti contro il presidente, anche contro la Costituzione” sottolineano gli interlocutori, secondo cui sulla questione delle disposizioni “Morsi ha commesso un azzardo che prima o poi dovrà scontare”. Se anche la sua decisione è stata dettata, come si è giustificato ‘dalla necessità di proteggere la rivoluzione dalle forze che cercano di frenarla’, ha compiuto un passo “oltre la linea rossa consentita – osservano el fonti missionarie – in quello che molti percepiscono come un flagrante abuso di potere”.
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