mercoledì, dicembre 12, 2012
Si punta a migliorare il risultato delle 4.400 tonnellate di imballaggi raccolte nel 2011. La firma legherà la Regione a Ricrea, Conai e Revet.

Greenreport - In Toscana, nel 2011 sono state messe insieme grazie alla raccolta differenziata circa 4400 tonnellate di imballaggi in acciaio e banda stagnata. Un buon risultato, certo, ma si punta a migliorare con decisione, raddoppiando in 3 anni la raccolta. Per questo l'assessore regionale all'Ambiente, Anna Rita Bramerini (nella foto), sottoscriverà - insieme al direttore generale di Ricrea, Federico Fusari, al direttore generale di Conai, Walter Facciotto, e al presidente di Revet, Valerio Caramassi - un protocollo d'intesa che prevede, entro il 2015, l'organizzazione, almeno per il 70% del territorio regionale toscano, della raccolta differenziata dell'acciaio sulla base del cosiddetto sistema multimateriale leggero leggero (plastiche, alluminio, acciaio, poliaccoppiati come il Tetra Pak).

Un modello avanzato di gestione del rifiuto urbano per garantire «aumenti sia quantitativi che qualitativi dell'acciaio raccolto. Questo - ha affermato la Bramerini - comporterà elevati benefici non solo ambientali ma anche economici, che sono l'obiettivo chiave dell'accordo triennale con Ricrea, Conai e Revet».

«Il protocollo che andremo a siglare - precisa l'assessore - va proprio nella direzione di garantire performance quantitative e qualitative di fascia alta e in linea con le elevate potenzialità che il bacino gestito da Revet riuscirà ad esprimere nei prossimi mesi grazie alla progressiva modifica dei sistemi di raccolta. Allo scopo di massimizzare il recupero dell'acciaio che viene erroneamente conferito anche al di fuori della raccolta differenziata, la Regione Toscana, Revet e Ricrea si impegnano, inoltre, a promuovere, sostenere e adottare ulteriori forme di selezione in grado di captare imballaggi e altri oggetti in acciaio su impianti di trattamento del rifiuto indifferenziato».

D'altronde l'industria dell'acciaio, con le sue accese criticità, scalda da tempo la cronaca italiana. Anche in Toscana, non solo dall'Ilva di Taranto: l'altoforno dell'acciaieria ex-Lucchini si ferma oggi alle 18, e dovrebbe riprendere la sua attività soltanto il 10 di gennaio. Potranno arrivare fino a 1.400 gli operai dello stabilimento saranno interessati da una riduzione dell'orario di lavoro, con ricorso a contratti di solidarietà e ferie forzate. Ma quella dell'acciaio rimane ancora oggi una realtà importante e complessa per la Regione, da comprendere ed integrare nel complesso della filiera di prodotto, operando nell'ottica della sostenibilità ecologica, economica e sociale.

«La filiera industriale del riciclo dell'acciaio infatti è sicura - garantisce il presidente di Revet, Valerio Caramassi - tutti gli imballaggi vengono inviati in fonderia con notevole risparmi di materia e di energia rispetto alle lavorazioni dal vergine. E' dunque un peccato non raccoglierne di più, anche perché ai cittadini non viene richiesto alcuno sforzo in più visto che tali imballaggi vanno conferiti nello stesso contenitore del multimateriale leggero (insieme alle plastiche, l'alluminio, i poliaccoppiati come il Tetra Pak) o del multi materiale pesante laddove non sia ancora partita la raccolta monovetro».

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