lunedì, dicembre 10, 2012
“Ogni malato di leucemia ha la sua buona stella”: questo il titolo della XXIV edizione della manifestazione “Stelle di Natale Ail”, il tradizionale appuntamento di solidarietà promosso dall’Associazione Italiana contro le leucemie i linfomi e i mielomi.

Radio Vaticana - Migliaia di volontari saranno fino a questa sera nelle piazze italiane per offrire una piantina in cambio di un contributo minimo associativo di 12 euro. “Un gesto che aiuta tanti”: non smette di ripeterlo il presidente Ail, l’ematologo Franco Mandelli. L’intervista è di Eliana Astorri: ascolta R. - Senza le Stelle di Natale non riusciremmo ad assistere a domicilio i malati, non riusciremmo a finanziare le nostre case-alloggio e, ovviamente, non potremmo finanziare i progetti di ricerca. Quest’anno, però, voglio fare una precisazione perché ci tengo veramente molto: purtroppo ci sono tante associazioni che vendono Stelle di Natale, facendo finta che siano le Stelle dell’Ail. Questa è una cosa non giusta e non onesta, anche perché le Stelle di Natale sono dell’Ail: sono nate più di 20 anni or sono, su un’iniziativa di Reggio di Calabria e sono le stelle di tutte le 82 sezioni provinciali dell’Ail. Un’altra cosa che va detta: i nostri volontari che sono in piazza, anche con il freddo e anche con la pioggia, non hanno alcun compenso, a differenza di queste altre associazioni che pagano coloro che vendono le stelle. Questa è una cosa che mi dà veramente fastidio! L’ho detto anche in televisione che delle onlus si permettano di utilizzare gli stessi nostri gadget senza dire niente: non è onesto! E’ un falso che fanno: vendono come se fossero Ail e questo non è giusto!

D. - Ricordiamo allora, oltre ovviamente i sostenitori Ail, il ruolo fondamentale delle migliaia di volontari che aiutano con il loro lavoro l’Ail?

R. - Questo loro lavoro è importantissimo, perché i volontari non percepiscono niente: lo fanno unicamente per quel cuore che hanno, per quell’amore che hanno per tutti i malati e per la ricerca. Io dico sempre: “Già solo un malato salvato, varrebbe la pena di investire tantissimo”. I malati che noi riusciamo a curare, e spesso a guarire, sono migliaia in tutta l’Italia. Questo è possibile grazie proprio ai nostri volontari!

D. - Prof. Mandelli, ricordiamo - come facciamo sempre - in chiusura delle nostre interviste, l’invito alla dotazione del sangue…

R. - Io la ringrazio, perché lei se ne ricorda sempre. Senza le donazioni di sangue non si potrebbero curare le malattie del sangue; senza le donazioni di sangue non si potrebbero curare neanche quei pazienti che devono fare interventi chirurgici importanti; senza le donazioni di sangue non potrebbero guarire o risolvere il loro problema quei pazienti o quei soggetti normalissimi che vengono portati in Pronto Soccorso per un incidente di macchina e hanno bisogno immediatamente di sangue… Donare il sangue vi fa sentire sicuramente meglio!


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