venerdì, dicembre 14, 2012
Le elezioni sono il 16 dicembre. Tutti i candidati hanno dovuto affrontare il tema della paura del nucleare, dopo il disastro di Fukushima. Proprio lì è iniziata la campagna elettorale. Tutti i candidati sono a favore dell'eliminazione, ma con qualche ambiguità da parte di Shinzo Abe, il quasi sicuro vincitore.

AsiaNews - Domenica 16 dicembre il popolo giapponese va alle urne per decidere il futuro della nazione su un tema della massima gravità: mantenere o no gli impianti per la produzione dell'energia nucleare. Normalmente si tratta di un evento nazionale ma la posta in gioco è tale che il suo esito potrebbe influire sull'ordine internazionale. Decisione intelligente, onesta e coraggiosa Il 16 novembre scorso il primo ministro Yoshihiko Noda ha sciolto la Camera Bassa, più di un anno prima della scadenza legale, e ha indetto le elezioni: la campagna elettorale è ufficialmente iniziata il 4 dicembre scorso. Grazie alla stampa, ai canali televisivi e ai comizi la nazione sembra diventata un'immensa aula universitaria : politici e critici di vaglio nel ruolo di docenti; uomini e donne di metropoli, cittadine e villaggi del Paese nel ruolo di studenti. I giapponesi comuni, pur essendo gelosi e rispettosi della struttura gerarchica della loro nazione, sono anche coscienti che in occasione delle elezioni generali sono loro i protagonisti. Gli analisti esprimendo i giudizi della gente, reputano intelligente, onesta e coraggiosa l'improvvisa decisione di Noda. Intelligente perchè si è reso conto dell'indebolimento del potere politico; onesto perchè si è appellato al giudizio del popolo; coraggioso perchè è cosciente che con molta probabilità il suo partito non uscirà vincente da queste elezioni. Le forze politiche emergenti Tre sono le forze politiche emergenti: il partito democratico del Giappone (DPJ, Democratic Party of Japan), il partito liberal democratico (LPD,Liberal Democrati Party) e il Nippon Mirai no To( Japan Future Party) creato solo due settimane prima dell'inizio della campagna elettorale dalla signora Yukiko Kada, governatore della prefettura di Shiga. Paradossalmente il partito più giovane e in apparenza esiguo è quello che caratterizza queste elezioni . Kada è stata eletta, governatore della prefettura di Shiga nel 2006 e quattro anni dopo è stata rieletta con 420mila voti di preferenza. Essa è la prima donna eletta governatore in questa prefettura e la quinta donna-governatore in tutta la storia del Giappone. Il rifiuto degli impianti nucleari Prima del disastro nucleare dell'11 marzo 2011 nel nord-est del Giappone, nell'arcipelago erano funzionanti centinaia di centrali nucleari. Il terremoto e lo tsunami di quel giorno, oltre a uccidere decine di migliaia di persone, ha danneggiato la centrale nucleare di Fukushima rendendo inabitabile la zona circostante per un raggio di oltre 30 chilometri. Il 4 dicembre, giorno d' inizio della campagna elettorale, i presidenti degli undici partiti iscritti hanno volutamente tenuto il discorso inaugurale in questa zona e hanno scelto come tema il problema nucleare. In precedenza, il 30 novembre , i presidenti dei partiti che partecipano alla campagna elettorale, si sono radunati in una hall del Japan National Press Center, a Tokyo per una discussione pubblica con i giornalisti. La maggior parte delle domande sono state rivolte a Shinzo Abe (nella foto, il primo a sin.), presidente del partito liberal democratico, il partito che dal 1955 - per oltre 50 anni - ha tenuto il timone del governo Molti interventi hanno avuto come oggetto il nucleare. Evidentemente non si è trattato di armamenti nucleari, argomento tabù in un Paese che ne ha esperimentato l'orrore nelle città di Hiroshima e Nagasaki. L'argomento è stato l'energia nucleare e gli impianti per generarla. Al riguardo le domande sono state molto chiare e alcune risposte di gran valore perché' date da personalità che hanno relazioni con il governo: Yoshihiko Koda, primo ministro e presidente del partito democratico del Giappone (nella foto ultimo a destra), la signora Yukiko Kada (nella foto al centro), governatore della prefettura di Shiga, a e Shinzo Abe, ex primo ministro. "Zero energia nucleare" in Giappone è la risposta chiara della Kada. "Noi vogliamo mandare un messaggio di speranza al mondo, alla terra e alle generazioni future" e ha aggiunto, "favorire una politica di promozione dell'energia nucleare solo per sostenere l'efficienza economica equivale a minare la dignità del Giappone come nazione". Consapevole che lo smantellamento richiede tempo, soldi e competenza specifiche, la Kada ha posto il limite di 10 anni per realizzarlo totalmente. Significativo è il fatto che il segretario del suo partito è il professor Tetsunari Iida (53), direttore dell'Istituto per la politica di energia sostenibile e fondatore di un gruppo di studio sull'energia rinnovabile. Nella piattaforma politica della Kada c'è pure attenzione per le donne, soprattutto come madri: impegno per favorire lavoro confacente al loro stato e promessa di erogare 322mila yen annuali per ogni bambino. Anche nel programma di Noda c'è l'eliminazione graduale di tutti gli impianti nucleari, ma spostando agli anni 2030 l'annullamento totale. Ambiguo è stato invece Abe, il presidente del partito liberal democratico. Si rassegna ad accettare la tesi dell'eliminazione, ma non indica nessuna data del raggiungimento della meta "zero nucleare in Giappone".

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa