giovedì, gennaio 31, 2013
E l’Iran denuncia Azerbaigian e Bp per l’inquinamento petrolifero del Mar Caspio

GreenReport - Una piattaforma offshore iraniana è colata a picco mentre veniva installata sul giacimento gasiero di South Pars nel Golfo Persico o Arabo, a seconda di come viene chiamato dai due lati della costa. L'impianto offshore era stato progettato dalla Compagnia industriale marittima iraniana (Sadra) che è di proprietà dei Pasdaran, il Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica. L'affondamento è avvenuto il 28 gennaio ma le agenzie iraniane ne hanno dato notizia solo ieri. Secondo i media iraniani si trattava di una piattaforma da 1.850 tonnellate e ci erano voluti 30 mesi, ma è colata a picco a 80 metri di profondità. La Sadra ha ottenuto la concessione di sfruttamento del giacimento di South Pars dopo che la s Shell e Repsol si sono ritirate dal progetto in seguito alle sanzioni decretate dai Paesi occidentali contro l'Iran. Un dirigente della Sadra, Mehdi Etesami, ha detto all'agenzia iraniana Isna che «Un'inchiesta è stata aperta per stabilire le cause dell'incidente».

Ma le disavventure gasiere dei Pasdaran nel Golfo non distolgono l'Iran dall'intenzione di citare in giudizio l'Azerbaijan contro il crescente inquinamento petrolifero del Mar Caspio, dall'altra parte dell'Iran. Lo ha detto il vice capo del Dipartimento dell'ambiente iraniano, Abdolreza Karbasi, sostenendo che «L'inquinamento è alimentato soprattutto dalla Bp che continua a buttare i rifiuti petroliferi in mare invece di iniettarli nel fondo marino, a 600 metri sotto la superficie». Karbasi ha aggiunto che «L'Azerbaijan, nelle cui acque la Bp sta portando avanti attività di esplorazione, non sta attuando alcuna misura per cercare di ridurre le fuoriuscite di petrolio che stanno causando notevoli danni alla fauna marina».

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