La Banca Centrale Europea avvisa l'Italia: l'incertezza politica allontana gli investitori.
Radio Vaticana - Nel bollettino mensile, Francoforte spiega che tra la fine di novembre 2012 e il 9 gennaio 2013 i rendimenti dei titoli di Stato sono rimasti su livelli prossimi ai minimi storici. E della crisi ha parlato pure, nella prima conferenza stampa del 2013, Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale. Il baratro è stato evitato – ha detto – ma non siamo ancora fuori pericolo. L'emergenza resta il lavoro sopratutto giovanile. Da Washington, Francesca Baronio: ascolta
“Abbiamo evitato il collasso, ora dobbiamo evitare una ricaduta". Si esprime così Christhine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, sullo stato dell'economia mondiale, nel corso della prima conferenza stampa del 2013. Secondo la Lagarde il peggio è dunque passato ma l'economia non è immune da ricadute. Pur non avendo anticipato le stime di crescita per il Fondo e' necessario completare le riforme del settore finanziario e continuare sulla strada del risanamento dei conti pubblici. Per una volta, ad essere sotto accusa non e' l'Europa, che sembra aver fatto i compiti a casa. I Paesi una volta più a rischio, come Italia e Portogallo, vengono lodati per le riforme intraprese. A destare preoccupazione sono oggi gli Stati Uniti che devono trovare l'accordo sul tetto del debito il prima possibile. Il direttore del Fondo torna poi sull'economia reale. "Nel mondo ci sono più di 200 milioni di persone senza lavoro, due su cinque sono giovani". Difficile, dunque, parlare d'inversione di rotta se il vento della ripresa non tornerà soffiare.
Radio Vaticana - Nel bollettino mensile, Francoforte spiega che tra la fine di novembre 2012 e il 9 gennaio 2013 i rendimenti dei titoli di Stato sono rimasti su livelli prossimi ai minimi storici. E della crisi ha parlato pure, nella prima conferenza stampa del 2013, Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale. Il baratro è stato evitato – ha detto – ma non siamo ancora fuori pericolo. L'emergenza resta il lavoro sopratutto giovanile. Da Washington, Francesca Baronio: ascolta
“Abbiamo evitato il collasso, ora dobbiamo evitare una ricaduta". Si esprime così Christhine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale, sullo stato dell'economia mondiale, nel corso della prima conferenza stampa del 2013. Secondo la Lagarde il peggio è dunque passato ma l'economia non è immune da ricadute. Pur non avendo anticipato le stime di crescita per il Fondo e' necessario completare le riforme del settore finanziario e continuare sulla strada del risanamento dei conti pubblici. Per una volta, ad essere sotto accusa non e' l'Europa, che sembra aver fatto i compiti a casa. I Paesi una volta più a rischio, come Italia e Portogallo, vengono lodati per le riforme intraprese. A destare preoccupazione sono oggi gli Stati Uniti che devono trovare l'accordo sul tetto del debito il prima possibile. Il direttore del Fondo torna poi sull'economia reale. "Nel mondo ci sono più di 200 milioni di persone senza lavoro, due su cinque sono giovani". Difficile, dunque, parlare d'inversione di rotta se il vento della ripresa non tornerà soffiare.
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