“Una società civile graduata, senza forti legami con i territori di riferimento e non rappresentativa del ceto medio, ma con appeal mediatico e a favore il vento dei buoni rapporti personali con i leader di questo e quel partito.
E’ così individuabile la porzione di collettività che le formazioni politiche hanno arruolato in vista delle imminenti competizioni elettorali e che è assai distante da quell’idea di società civile allargata che la popolazione sperava fosse incarnata dalle liste dei candidati. Sicchè l’inizio dell’invocata Terza Repubblica, che dovrebbe nascere all’insegna del protagonismo della gente comune, è rimandato a data indeterminata”. E’ quanto afferma il presidente dell’Associazione“Cattolici in Movimento” Luigi Cerciello, che aggiunge: “La base cattolica sta vivendo in questo frangente storico una condizione di delusione e grave disincanto rispetto alla generale offerta politica, che da un lato tende a marginalizzare i temi etici e dall’altro, nonostante i noti e chiari appelli delle gerarchie ecclesiastiche, non ha assicurato spazio, come invece si voleva far credere tempo fa, ad una nuova generazione di credenti impegnati nella vita pubblica, vista l’età media e l’esiguità dei cattolici candidati in posizioni di rilievo”.
E’ così individuabile la porzione di collettività che le formazioni politiche hanno arruolato in vista delle imminenti competizioni elettorali e che è assai distante da quell’idea di società civile allargata che la popolazione sperava fosse incarnata dalle liste dei candidati. Sicchè l’inizio dell’invocata Terza Repubblica, che dovrebbe nascere all’insegna del protagonismo della gente comune, è rimandato a data indeterminata”. E’ quanto afferma il presidente dell’Associazione“Cattolici in Movimento” Luigi Cerciello, che aggiunge: “La base cattolica sta vivendo in questo frangente storico una condizione di delusione e grave disincanto rispetto alla generale offerta politica, che da un lato tende a marginalizzare i temi etici e dall’altro, nonostante i noti e chiari appelli delle gerarchie ecclesiastiche, non ha assicurato spazio, come invece si voleva far credere tempo fa, ad una nuova generazione di credenti impegnati nella vita pubblica, vista l’età media e l’esiguità dei cattolici candidati in posizioni di rilievo”.
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