I parlamentari keniani hanno approvato ieri sera, nell’ultimo giorno di legislatura prima dello scioglimento delle camere in vista del voto di marzo, un aumento degli stipendi e dei benefit per chi siede nell’emiciclo
Misna - La proposta di legge che dovrà ora passare al vaglio del presidente della Repubblica per la promulgazione, prevede per ogni parlamentare un bonus di 110.000 dollari alla fine della legislatura, una guardia del corpo armata, passaporto diplomatico, funerali di Stato e accesso alla Vip lounge di tutti gli aeroporti keniani per sé e i suoi familiari. Non è la prima volta che i legislatori di Nairobi cercano di far passare in sordina provvedimenti a loro esclusivo vantaggio economico. A ottobre scorso il presidente Kibaki respinse una proposta simile definendone i costi “spropositati” e il principio “incostituzionale”. In questo caso, il provvedimento ideato dal ministro delle Finanze Njeru Githae prevede tra le altre cose che ognuno dei 42 ministri e i loro 55 assistenti possano usufruire di un autista privato. In una seconda proposta di legge che sarà depositata oggi sulla scrivania del capo dello Stato, e che il quotidiano keniano The Star definisce “un chiaro tentativo di corruzione”, i parlamentari approvano un esborso una tantum da 12 milioni e 600.000 scellini (circa 180.000 dollari) da aggiungere alle disposizioni previste per il pensionamento del presidente in carica. Se approvato, il pacchetto aumenterà di circa due miliardi di scellini (13 milioni di dollari) i costi della politica per i contribuenti keniani, già indignati per quella che molti percepiscono come una classe politica pigra, corrotta e avida.
Misna - La proposta di legge che dovrà ora passare al vaglio del presidente della Repubblica per la promulgazione, prevede per ogni parlamentare un bonus di 110.000 dollari alla fine della legislatura, una guardia del corpo armata, passaporto diplomatico, funerali di Stato e accesso alla Vip lounge di tutti gli aeroporti keniani per sé e i suoi familiari. Non è la prima volta che i legislatori di Nairobi cercano di far passare in sordina provvedimenti a loro esclusivo vantaggio economico. A ottobre scorso il presidente Kibaki respinse una proposta simile definendone i costi “spropositati” e il principio “incostituzionale”. In questo caso, il provvedimento ideato dal ministro delle Finanze Njeru Githae prevede tra le altre cose che ognuno dei 42 ministri e i loro 55 assistenti possano usufruire di un autista privato. In una seconda proposta di legge che sarà depositata oggi sulla scrivania del capo dello Stato, e che il quotidiano keniano The Star definisce “un chiaro tentativo di corruzione”, i parlamentari approvano un esborso una tantum da 12 milioni e 600.000 scellini (circa 180.000 dollari) da aggiungere alle disposizioni previste per il pensionamento del presidente in carica. Se approvato, il pacchetto aumenterà di circa due miliardi di scellini (13 milioni di dollari) i costi della politica per i contribuenti keniani, già indignati per quella che molti percepiscono come una classe politica pigra, corrotta e avida.
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