E' deragliato un vagone che trasportava uranio naturale impoverito, cioè l'ossido di uranio (U3O8) che si presenta sotto forma di polvere e che Areva, proprietaria del carico, assicura sia «Stabile, incombustibile, non solubile nell'acqua e non corrosivo».
GreenReport - La multinazionale di Stato del nucleare francese ammette però che il materiale è radioattivo, anche se ad un livello basso. I vigili del fuoco, arrivati sul luogo dell'incidente con un veicolo speciale, hanno accertato che per il momento non c'erano fughe radioattive dal vagone carico di uranio. L'incidente sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17:30, durante una manovra alla stazione di Saint-Rambert-d'Albon (Drôme), «Per un problema meccanico senza incidenza sulla sua sicurezza». Un assale del vagone è uscito dai binari bloccando il transito ferroviario per qualche ora. Secondo l'ultimo comunicato di Areva, che risale a ieri, le operazioni per rimettere in piedi il vagone dovevano essere terminate nella notte del 21 gennaio.
Areva assicura di aver «Immediatamente informato l'Autorité de sûreté nucléaire e la Prefettura della Drôme di questo event senza conseguenze sull'ambiente e la popolazione» ma, come fa notare "20 minutes on-line", qualche problema di carenza di informazione sul tragitto dei convogli nucleari c'é: «Contrariamente a ciò che era stato riportato in un primo tempo, il treno si recava in Olanda ad un sito di deposito e non in Germania», e Areva minimizza come sempre gli evidenti problemi di sicurezza posti dai convogli nucleari.
Il pensiero degli antinucleari francesi e italiani è andato subito ai treni carichi di scorie nucleari che partono da Saluggia per raggiungere La Hague, e in molti si chiedono cosa succederebbe se uno di quei convogli con materiale altamente radioattivo subisse lo stesso incidente capitato ieri alla stazione di Saint-Rambert-d'Albon.
GreenReport - La multinazionale di Stato del nucleare francese ammette però che il materiale è radioattivo, anche se ad un livello basso. I vigili del fuoco, arrivati sul luogo dell'incidente con un veicolo speciale, hanno accertato che per il momento non c'erano fughe radioattive dal vagone carico di uranio. L'incidente sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 17:30, durante una manovra alla stazione di Saint-Rambert-d'Albon (Drôme), «Per un problema meccanico senza incidenza sulla sua sicurezza». Un assale del vagone è uscito dai binari bloccando il transito ferroviario per qualche ora. Secondo l'ultimo comunicato di Areva, che risale a ieri, le operazioni per rimettere in piedi il vagone dovevano essere terminate nella notte del 21 gennaio.
Areva assicura di aver «Immediatamente informato l'Autorité de sûreté nucléaire e la Prefettura della Drôme di questo event senza conseguenze sull'ambiente e la popolazione» ma, come fa notare "20 minutes on-line", qualche problema di carenza di informazione sul tragitto dei convogli nucleari c'é: «Contrariamente a ciò che era stato riportato in un primo tempo, il treno si recava in Olanda ad un sito di deposito e non in Germania», e Areva minimizza come sempre gli evidenti problemi di sicurezza posti dai convogli nucleari.
Il pensiero degli antinucleari francesi e italiani è andato subito ai treni carichi di scorie nucleari che partono da Saluggia per raggiungere La Hague, e in molti si chiedono cosa succederebbe se uno di quei convogli con materiale altamente radioattivo subisse lo stesso incidente capitato ieri alla stazione di Saint-Rambert-d'Albon.
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