martedì, gennaio 29, 2013
Troppa energia rinnovabile, SolarFuel ci fa il metano per le auto  

GreenReport - Audi sta costruendo in Germania un impianto che utilizzerà energia solare ed eolica per produrre metano da acqua e anidride carbonica. Secondo la MIT Technology Review, «L'impianto, che utilizzerà la tecnologia sviluppata da SolarFuel a Stoccarda, inizierà a funzionare entro la fine dell'anno. Produrrà metano sufficiente ad alimentare 1.500 nuovi veicoli Audi a metano, che andranno sul mercato quest'anno» .

Per produrre il metano, SolarFuel combina due tecnologie esistenti. Una è l'elettrolisi, che scinde l'acqua per produrre idrogeno e ossigeno. L'altra è la metanizzazione, che combina idrogeno con CO2. L'azienda sostiene che la sua innovazione è nel modo in cui vengono combinati che i due processi. Il procedimento di SolarFuel è stato reso possibile dall'utilizzo del surplus di energia rinnovabile prodotta come conseguenza degli incentivi della Germania per ridurre le emissioni di gas serra. In Germania attualmente c'è così tanta energia rinnovabile a disposizione che a volte l'offerta supera la domanda, ad esempio quando non si sa che fare dell'energia eolica prodotta a notte tarda, quando i consumi sono ridotti. «Tale potenza - si legge sulla rivista del Massachusetts institute of technology - può essere sufficientemente economica da rendere la produzione di metano da acqua e anidride carbonica, anche se il processo per farlo è ancora inefficiente».

SolarFuel dice che il suo approccio «Può essere una soluzione per una delle più grandi sfide dell'energia rinnovabile: la sua mancanza di continuità. Il metano, che può essere immagazzinato in strutture esistenti di stoccaggio del gas naturale, fornisce un' opzione conveniente per immagazzinare l'energia».

Stephan Rieke, chief customer officer' di SolarFuel sottolinea che «La quantità in eccesso di energie rinnovabili in Germania è cresciuta, in due anni, da 150 gigawattora all'anno a 1.000 gigawatt-ore all'anno. Questo l'elettricità potremmo utilizzarla a costo zero». Un surplus che è destinato a continuare a crescere, dato che la Germania, dopo aver abbandonato definitivamente il nucleare in seguito alla catastrofe di Fukushima Daiichi, ha obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra molto ambiziosi: meno 80% entro il 2050. La MIT Technology Review spiega che «SolarFuel non può competere direttamente con il prezzo all'ingrosso di gas naturale, ma spera di competere con il biogas-metano prodotto da fonti organiche, un settore relativamente grande in Germania. Può anche competere con i prezzi di vendita al dettaglio di gas naturale costruendo gli impianti produttivi vicini ai consumatori».

Ma gli utilizzi di questa tecnologia al di fuori della Germania, unico Paese che presenta un eccesso di offerta di energia rinnovabile a basso costo, saranno limitati. La società è in trattative con le società minerarie in Cile, che attualmente utilizzano il diesel per produrre energia, e che potrebbero ridurre notevolmente i loro costi energetici. La tecnologia potrebbe anche essere interessante per le comunità rurali, non connesse ad una rete elettrica. La svantaggio principale del procedimento SolarFue è la sua inefficienza. I suoi piccoli impianti pilota hanno un'efficienza di solo il 40% nel convertire il surplus di energia elettrica in metano. SolarFuel spera di arrivare al 60% di efficienza nei suoi impianti commerciali. Ma anche in questo caso, se si considera le perdite energetiche derivanti dalla combustione del metano per produrre nuovamente energia elettrica, il processo complessivo è efficiente al massimo per il 30%. SolarFuel spera di recuperare gran parte di questa energia perduta utilizzandola per produrre vapore, ma anche questa alternativa è limitato dalla domanda di vapore e dalle infrastrutture per la distribuirlo.


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