«Ambiente sano ed economia sana vanno di pari passo»
GreenReport - Dopo settimane di faticosi negoziati sul bilancio che hanno spinto gli Usa sul baratro fiscale, i repubblicani sembrano aver ceduto anche sul campo delle energie rinnovabili e in particolare sull'odiato eolico (visto come il concorrente più temibile dalle lobby del petrolio, del carbone e del nucleare, finanziatrici del partito). Il Congresso Usa ha infatti approvato una legge che estende al 2013 il Production tax credit (Ptc) e l'Investment tax credit (Itc) per l'energia eolica.
L'estensione degli incentivi e dei crediti all'eolico, così come i cambiamenti agli "eligibility requirements" consentiranno all'industria eolica statunitense di riprendere la sua forte crescita e di riassumere molti dei lavoratori che sono stati licenziati nel 2012, salvando così il posto di lavoro per 30.000 persone.
Esulta Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, che ha detto: «Sierra Club ringrazia il presidente Obama e senatori Reid e Baucus per aver combattuto per includere l'estensione del Wind production tax credit nel pacchetto definitivo del bilancio. L'estensione di questo essenziale incentivo fiscale metterà migliaia di americani di nuovo al lavoro e farà in modo che l'industria eolica continui a fornire energia pulita e rinnovabile per le nostre case ed imprese. Anche se siamo delusi dal fatto che il pacchetto di bilancio finale consenta solo tagli fiscali per i produttori americani come quelli eliminati all'epoca di Bush per 450.000 dollari o più ogni anno, più della soglia di 250.000 dollari che era stata originariamente proposta, con il rinnovo del Ptc si ridà energia alla crescita di energia pulita e dei posti di lavoro. Nel corso dell'ultimo anno, Sierra Club ha lavorato con migliaia di attivisti locali in tutto il Paese perché i loro rappresentanti al Congresso fossero ritenuti responsabili della loro incapacità di impedire i licenziamenti dei lavoratori dell'eolico nelle loro città di origine. Siamo lieti che l'ultima barriera per proteggere i posti di lavoro nell'energia pulita in America sia stata superata e continueremo il nostro lavoro per garantire che la nostra nazione crei posti di lavoro e un futuro climatico sicuro con l'energia pulita».
E' contento per lo scampato pericolo anche Franz Matzner, uno dei vicedirettori del Natural resources defense council, che sottolinea anche altri aspetti dell'accordo fiscale positivi per l'ambiente e i pericoli che ancora permangono: «Gli americani possono tirare un sospiro di sollievo, grazie all'impegno del presidente Obama e della leadership democratica al Congresso per assicurare che questo accordo delinei nuove entrate e lo spostamento dei tagli automatici ai programmi essenziali che proteggono la nostra salute, il nostro ambiente e il nostro futuro. Ma i tagli arbitrari, obbligatori per programmi ai quali ogni americano si affida, pendono ancora sulla testa della nazione e questi tagli sono doppiamente inutili ora che è in atto un quadro per aumentare le nuove entrate. Mentre il Congresso elabora un accordo a lungo termine, la leadership repubblicana deve abbandonare la sua fantasia che il bilancio possa essere adeguato tagliando i programmi ambientali ed energetici puliti dei quali beneficiano tutti gli americani. Licenziare i lavoratori, chiudere i Parchi nazionali e l'acqua e l'aria più sporche non risolveranno i nostri problemi economici. La nazione ha bisogno di un piano equilibrato che riconosca che un ambiente sano ed una sana economia vanno di pari passo».
GreenReport - Dopo settimane di faticosi negoziati sul bilancio che hanno spinto gli Usa sul baratro fiscale, i repubblicani sembrano aver ceduto anche sul campo delle energie rinnovabili e in particolare sull'odiato eolico (visto come il concorrente più temibile dalle lobby del petrolio, del carbone e del nucleare, finanziatrici del partito). Il Congresso Usa ha infatti approvato una legge che estende al 2013 il Production tax credit (Ptc) e l'Investment tax credit (Itc) per l'energia eolica.
L'estensione degli incentivi e dei crediti all'eolico, così come i cambiamenti agli "eligibility requirements" consentiranno all'industria eolica statunitense di riprendere la sua forte crescita e di riassumere molti dei lavoratori che sono stati licenziati nel 2012, salvando così il posto di lavoro per 30.000 persone.
Esulta Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, che ha detto: «Sierra Club ringrazia il presidente Obama e senatori Reid e Baucus per aver combattuto per includere l'estensione del Wind production tax credit nel pacchetto definitivo del bilancio. L'estensione di questo essenziale incentivo fiscale metterà migliaia di americani di nuovo al lavoro e farà in modo che l'industria eolica continui a fornire energia pulita e rinnovabile per le nostre case ed imprese. Anche se siamo delusi dal fatto che il pacchetto di bilancio finale consenta solo tagli fiscali per i produttori americani come quelli eliminati all'epoca di Bush per 450.000 dollari o più ogni anno, più della soglia di 250.000 dollari che era stata originariamente proposta, con il rinnovo del Ptc si ridà energia alla crescita di energia pulita e dei posti di lavoro. Nel corso dell'ultimo anno, Sierra Club ha lavorato con migliaia di attivisti locali in tutto il Paese perché i loro rappresentanti al Congresso fossero ritenuti responsabili della loro incapacità di impedire i licenziamenti dei lavoratori dell'eolico nelle loro città di origine. Siamo lieti che l'ultima barriera per proteggere i posti di lavoro nell'energia pulita in America sia stata superata e continueremo il nostro lavoro per garantire che la nostra nazione crei posti di lavoro e un futuro climatico sicuro con l'energia pulita».
E' contento per lo scampato pericolo anche Franz Matzner, uno dei vicedirettori del Natural resources defense council, che sottolinea anche altri aspetti dell'accordo fiscale positivi per l'ambiente e i pericoli che ancora permangono: «Gli americani possono tirare un sospiro di sollievo, grazie all'impegno del presidente Obama e della leadership democratica al Congresso per assicurare che questo accordo delinei nuove entrate e lo spostamento dei tagli automatici ai programmi essenziali che proteggono la nostra salute, il nostro ambiente e il nostro futuro. Ma i tagli arbitrari, obbligatori per programmi ai quali ogni americano si affida, pendono ancora sulla testa della nazione e questi tagli sono doppiamente inutili ora che è in atto un quadro per aumentare le nuove entrate. Mentre il Congresso elabora un accordo a lungo termine, la leadership repubblicana deve abbandonare la sua fantasia che il bilancio possa essere adeguato tagliando i programmi ambientali ed energetici puliti dei quali beneficiano tutti gli americani. Licenziare i lavoratori, chiudere i Parchi nazionali e l'acqua e l'aria più sporche non risolveranno i nostri problemi economici. La nazione ha bisogno di un piano equilibrato che riconosca che un ambiente sano ed una sana economia vanno di pari passo».
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È presente 1 commento
Potessimo avere anche noi un OBAMA11
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