Navi dei veleni, Angela Napoli: «Si sta tentando di silenziare uno scandalo di dimensioni spaventose»
Legambiente: «Fare subito chiarezza sul caso De Grazia»
GreenReport - La legislatura è ormai finita e la campagna elettorale impazza (su ben altri temi), ma Legambiente non molla: «Auspichiamo che la Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall'onorevole Gaetano Pecorella, approvi quanto prima le due relazioni previste sulla morte del capitano di corvetta Natale De Grazie e sulla vicenda delle navi dei veleni. E' necessario fare chiarezza quanto prima su fatti di estrema gravità, che richiedono il massimo di attenzione da parte di tutte le istituzioni».
Lo ha detto oggi il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commentando le indiscrezioni sugli esiti di una perizia riguardante la morte del capitano De Grazia, che verrebbe ricondotta a un possibile avvelenamento, e l'approvazione di una relazione da parte del XII Comitato della Commissione antimafia, dedicata in realtà «A possibili interessi della criminalità organizzata sul traffico marittimo», sicuramente parziale, rispetto la lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Legambiente sottolinea che «Tra i pochi elementi di novità che emergerebbero, infatti, da questa relazione, quello relativo alla nave Cunski crea in realtà ulteriori dubbi: la nave, oggetto di indagini relative agli affondamenti in acque calabresi negli anni scorsi, non risulta essere stata smantellata in India, come venne invece riferito alla stessa Commissione».
Il calabrese Nuccio Barillà, della segreteria nazionale del Cigno Verde, spiega: «Preoccupano, in questo scenario le affermazioni fatte dall'on. Angela Napoli, membro della stessa Commissione antimafia, che ha definito letteralmente quel testo "una vergogna", denunciando il tentativo di "silenziare uno scandalo di enormi dimensioni". Da "silenziare" in questa vicenda non c'è proprio nulla, anche perché troppi imbarazzanti silenzi e omissioni ci sono stati in passato. Semmai c'è da fare finalmente chiarezza, evitando inutili confusioni e sovrapposizioni anche nei lavori delle Commissioni parlamentari che, a vario titolo, si sono occupate delle navi dei veleni e del sospetto tombamento di rifiuti radioattivi in diversi territori».
Gli ambientalisti evidenziano anche che «Dalla stessa relazione del XII Comitato della Commissione antimafia emerge che ci sarebbero stati addirittura problemi di "non univoca interpretazione della definizione normativa delle reciproche competenze"».
La Napoli in un intervista a L'Espresso dice della "Relazione sui possibili interessi della criminalità organizzata sul traffico marittimo": «Questo testo una vergogna! E' la palese dimostrazione che non si voleva fare chiarezza e arrivare alla verità. Segnalerò alla mia Commissione che ritengo un simile documento non idoneo al benché minimo accertamento dei fatti. Anzi, aggiungo pure che si sta tentando di silenziare uno scandalo di dimensioni spaventose». Al giornalista che le chiede se sia fantascienza, o cronaca del reale, dire che lo scandalo dei traffici internazionali di rifiuti non può essere svelato perché coinvolge alti livelli istituzionali, la deputata ex Pdl e Fli ed ora aderente al Gruppo misto risponde: «Usiamo le parole giuste: si tratta della classica ragion di Stato. Nel senso che è evidente che sono coinvolti importanti pezzi dello Stato italiano e di altre nazioni. Per non dire del legame con la fine di Ilaria Alpi, e di quello che aveva scoperto prima di essere uccisa in Somalia», e poi ribadisce che sulla vicenda delle navi dei veleni «I nostri politici tentano, come meglio possono, di coprire con il silenzio la questione. In primo luogo a livello locale, con gli amministratori che vogliono salvaguardare l'immagine, il turismo e la pesca. E in secondo luogo a livello nazionale, dove si approfitta del fatto che in sede locale non si voglia scoperchiare lo scandalo».
Cogliati Dezza conclude: «Ci auguriamo che la collaborazione tra organismi istituzionali su temi di tale rilevanza possa svilupparsi, nella prossima legislatura, con maggiore efficacia».
GreenReport - La legislatura è ormai finita e la campagna elettorale impazza (su ben altri temi), ma Legambiente non molla: «Auspichiamo che la Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta dall'onorevole Gaetano Pecorella, approvi quanto prima le due relazioni previste sulla morte del capitano di corvetta Natale De Grazie e sulla vicenda delle navi dei veleni. E' necessario fare chiarezza quanto prima su fatti di estrema gravità, che richiedono il massimo di attenzione da parte di tutte le istituzioni».
Lo ha detto oggi il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commentando le indiscrezioni sugli esiti di una perizia riguardante la morte del capitano De Grazia, che verrebbe ricondotta a un possibile avvelenamento, e l'approvazione di una relazione da parte del XII Comitato della Commissione antimafia, dedicata in realtà «A possibili interessi della criminalità organizzata sul traffico marittimo», sicuramente parziale, rispetto la lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
Legambiente sottolinea che «Tra i pochi elementi di novità che emergerebbero, infatti, da questa relazione, quello relativo alla nave Cunski crea in realtà ulteriori dubbi: la nave, oggetto di indagini relative agli affondamenti in acque calabresi negli anni scorsi, non risulta essere stata smantellata in India, come venne invece riferito alla stessa Commissione».
Il calabrese Nuccio Barillà, della segreteria nazionale del Cigno Verde, spiega: «Preoccupano, in questo scenario le affermazioni fatte dall'on. Angela Napoli, membro della stessa Commissione antimafia, che ha definito letteralmente quel testo "una vergogna", denunciando il tentativo di "silenziare uno scandalo di enormi dimensioni". Da "silenziare" in questa vicenda non c'è proprio nulla, anche perché troppi imbarazzanti silenzi e omissioni ci sono stati in passato. Semmai c'è da fare finalmente chiarezza, evitando inutili confusioni e sovrapposizioni anche nei lavori delle Commissioni parlamentari che, a vario titolo, si sono occupate delle navi dei veleni e del sospetto tombamento di rifiuti radioattivi in diversi territori».
Gli ambientalisti evidenziano anche che «Dalla stessa relazione del XII Comitato della Commissione antimafia emerge che ci sarebbero stati addirittura problemi di "non univoca interpretazione della definizione normativa delle reciproche competenze"».
La Napoli in un intervista a L'Espresso dice della "Relazione sui possibili interessi della criminalità organizzata sul traffico marittimo": «Questo testo una vergogna! E' la palese dimostrazione che non si voleva fare chiarezza e arrivare alla verità. Segnalerò alla mia Commissione che ritengo un simile documento non idoneo al benché minimo accertamento dei fatti. Anzi, aggiungo pure che si sta tentando di silenziare uno scandalo di dimensioni spaventose». Al giornalista che le chiede se sia fantascienza, o cronaca del reale, dire che lo scandalo dei traffici internazionali di rifiuti non può essere svelato perché coinvolge alti livelli istituzionali, la deputata ex Pdl e Fli ed ora aderente al Gruppo misto risponde: «Usiamo le parole giuste: si tratta della classica ragion di Stato. Nel senso che è evidente che sono coinvolti importanti pezzi dello Stato italiano e di altre nazioni. Per non dire del legame con la fine di Ilaria Alpi, e di quello che aveva scoperto prima di essere uccisa in Somalia», e poi ribadisce che sulla vicenda delle navi dei veleni «I nostri politici tentano, come meglio possono, di coprire con il silenzio la questione. In primo luogo a livello locale, con gli amministratori che vogliono salvaguardare l'immagine, il turismo e la pesca. E in secondo luogo a livello nazionale, dove si approfitta del fatto che in sede locale non si voglia scoperchiare lo scandalo».
Cogliati Dezza conclude: «Ci auguriamo che la collaborazione tra organismi istituzionali su temi di tale rilevanza possa svilupparsi, nella prossima legislatura, con maggiore efficacia».
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