mercoledì, gennaio 09, 2013
Ad oggi non sono stati acquisiti elementi che possano determinare la presenza di tracce di uranio impoverito nelle are dei poligoni di tiro.

Radio Vaticana - Lo stabilisce la relazione presentata oggi dalla commissione parlamentare d’inchiesta nella quale si legge anche che è impossibile asserire o escludere con certezza la sussistenza di un nesso causale tra l’esposizione all’uranio impoverito e l’insorgere di patologie tumorali. La commissione tra le richieste sollecita la chiusura dei poligoni militari di Capo Teulada e Capo Frasca e la riconversione di quello di Salto di Quirra, tutti in Sardegna. Francesca Sabatinelli ha intervistato il senatore Giampiero Scanu, membro della commissione. ascolta

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