domenica, gennaio 13, 2013
Regione Toscana e Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (Miur) hanno sottoscritto un accordo di programma per sostenere ricerca e innovazione, con rilievo ad alcuni settori della green economy

Greenreport - I due ambiti principali di ricerca, infatti, sono quelli delle nuove tecnologie nel settore energetico (con particolare riferimento al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili) e delle tecnologie per optoelettronica, fotonica, telecomunicazioni (reti ad alta velocità, tecnologie per la sicurezza, applicazioni per il controllo dell'ambiente e della mobilità, tecnologie ICT e della robotica). Inoltre fra le azioni, anche quelle a sostegno delle smart grids, le reti di informazione che gestiscono in maniera "intelligente" la rete elettrica evitando sprechi energetici, sovraccarichi e cadute di tensione. Una particolare attenzione sarà poi riservata a smart communities, social innovation e tecnologie delle energie rinnovabili, acquisti verdi da parte delle pubbliche amministrazioni toscane.

«L'accordo è determinante nel sostenere uno specifico cammino toscano, con caratteristiche di avanguardia, nella strategia verso "Europa 2020" in materia di ricerca, sviluppo, innovazione», ha commentato la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti (nella foto). L'accordo che avrà tre anni di validità è supportato da un quadro finanziario che sfiora i 51 milioni e mezzo di euro. 30 milioni li mette a disposizione il Miur (15 a fondo perduto e 15 in crediti agevolati) e i restanti 21 verranno dalla Regione Toscana su una specifica linea ("sistema pubblico della ricerca) dei Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate).

Il passo successivo dopo la firma dell'accordo, consiste in un bando pubblico per affidare i progetti: potranno partecipare centri di ricerca e imprese operanti sul territorio toscano. Attuazione, coordinamento e monitoraggio dell'accordo sono affidate a un Comitato tecnico (tre rappresentanti del Miur e tre della Regione) da costituirsi entro un mese che dovrà predisporre nei successivi tre mesi, le schede di intervento per ciascuna singola azione.

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