domenica, gennaio 20, 2013
Ragazzi e capi scout sono rimasti senza una sede a causa del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, sette mesi fa.  

Radio Vaticana -Il sisma ha distrutto case, piazze, centri storici di interi comuni e nove sono i gruppi scout che hanno perso la loro casa. Per ridare un’abitazione a lupetti e coccinelle l’Agesci ha dato via al progetto "Un euro per una sede", lo spiega Matteo Spanò, presidente del Comitato nazionale dell’associazione, al microfono di Maria Cristina Montagnaro: ascolta
R. - Molti gruppi - oltre 1500 ragazzi - si sono trovati momentaneamente senza un luogo, una sede dove poter svolgere le proprie attività. Allora l’associazione ha lanciato un’operazione di raccolta fondi che ha permesso il montaggio di container e di strutture dove i ragazzi si possano ritrovare per continuare le loro attività.

D. - Chi volesse sapere di più su questo progetto “Un euro per una sede” che cosa deve fare?

R. - Basta andare all’interno del sito dell’associazione dove c’è un link con la spiegazione dell’operazione, le foto dei lavori in corso di tutte le sedi che abbiamo costruito, e quelle dei ragazzi che le abitano. C’è anche la possibilità - per chi vuole - di poter dare un contributo.

D. - Ricordiamo quanto è importante per gli scout e per le loro guide avere una sede dove incontrarsi...

R. - Un luogo di incontro è fondamentale e determinante; un luogo che possa permettere anche l’autonomia nella gestione, la capacità di progettare, di sognare all’interno di questi luoghi. È un momento fondamentale nella creazione del progetto e di un’identità.

D. - Quanti ragazzi avete educato finora?

R. - L’Agesci compie 30 anni nel 2014. Abbiamo all’incirca 180 mila associati all’anno. Quindi - come lei vede - abbiamo segnato un pezzo di storia anche dei giovani italiani in un momento in cui a volte sembra non esserci la speranza. Ecco noi vediamo che i giovani ancora vogliono e cercano questi aspetti: la voglia di impegnarsi, di dedicare tempo agli altri, di sognare, di costruire. Noi li vediamo molto belli i giovani d’oggi.

D. - Qual è la dimensione dello scoutismo tra i giovani?

R. - Noi in questi anni siamo stazionari come crescita a livello associativo: siamo circa 180 mila.

D. - Quali sono i valori fondanti dell’associazionismo cattolico e del guidismo?

R. - Il valore fondante nella nostra scelta dello scoutismo come strumento è quello di continuare a offrire ai nostri ragazzi una proposta di valori cristiani e di appartenenza al mondo della Chiesa. Lo strumento dello scoutismo ci permette - secondo noi - di esprimere questa nostra vocazione ad esser parte piena consapevole del percorso della Chiesa e della cristianità. I valori dell’essere - in qualche maniera - attenti a tutti, alle altre persone, il valore del servizio, della collettività, dell’impegno, della partecipazione e del coraggio. Ecco, uno dei temi importanti per noi in questi anni sarà proprio il coraggio. Noi crediamo che in questo momento, in cui molte volte ci viene tolta la speranza, la capacità di progettare e di avere coraggio di sporcarsi le mani fa parte dei nostri valori fondanti.


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