giovedì, gennaio 17, 2013
Almeno 106 civili sarebbero rimasti uccisi in un assalto messo a segno dall’esercito siriano nella regione centrale di Homs.

Misna - A darne notizia è l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh), ma per ora il bilancio non è stato confermato da altre fonti. Secondo l’organizzazione con sede a Londra l’attacco delle truppe governative sarebbe durato 24 ore a partire da martedì mattina. Sulla base di testimoni locali, alcune vittime – fra cui molte donne e dei bambini – sono state assassinate all’arma bianca; altre hanno perso la vita in un incendio che ha devastato più abitazioni. Secondo l’Osdh 32 persone appartenenti allo stesso clan sono rimaste uccise nell’assalto e altre 14 erano membri della stessa famiglia. Chiedendo alle Nazioni Unite l’apertura di un’inchiesta sulla strage, l’Osdh ha denunciato il “silenzio internazionale sull’assedio alla città di Homs” cominciato due mesi fa. Dall’inizio dell’operazione armata contro quella che viene considerata la ‘capitale della rivolta’ contro il presidente Bashar al Assad, almeno un migliaio di civili sono scappati da Homs per trovare rifugio nei frutteti della regione centrale.

Sull’episodio non si sono ancora pronunciate le autorità siriane che nelle ultime ore hanno invece annunciato una “netta progressione dell’esercito nei pressi di Homs a scapito dei gruppi armati”.

Intanto l’emittente panaraba ‘Al Arabyia’ ha riferito di pesanti scontri in corso nei pressi dell’aeroporto internazionale di Aleppo, principale città del nord divisa in settori controllati dalle diverse milizie armate e dall’esercito. “La città è già circondata dall’Esercito siriano libero (ribelli,ndr) e stiamo organizzando una serie di attacchi simultanei verso gli aeroporti. Stiamo bloccando le strade in modo che le forze armate non possano più ricevere rifornimenti e munizioni” ha annunciato Hajji Anadan, uno dei capi della Brigata Al-Tawheed stabilita ad Aleppo, seconda città siriana nonché capitale economica. I combattimenti si verificano all’indomani di due pesanti esplosioni contro la locale università nelle quali almeno 87 persone, per lo più studenti, hanno perso la vita e altre 150 sono rimaste ferite.

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