domenica, gennaio 13, 2013
Una violenza generalizzata attanaglia Karachi, metropoli portuale del Pakistan del Sud: urge cercare mezzi e strategie per fermarla, anche perché in città “operano attivamente i talebani”, segnala allarmata, attraverso l’Agenzia Fides, la Chiesa cattolica locale.

Agenzia Fides - “Sono molto triste e preoccupato perché ogni giorno abbiamo un record di 10-12 persone uccise con violenza in città. Ho visitato molte famiglie colpite da questa assurda violenza, le ho benedette, assicurando il sostegno della Chiesa”, dice all’Agenzia Fides S. Ecc. Mons. Joseph Coutts, Arcivescovo di Karachi. La Chiesa locale, attraverso la Commissione “Giustizia e Pace” ha consegnato un contributo di 50.000 rupie (525 dolalri Usa) a cinque famiglie cristiane che di recente hanno perso i loro cari in un'ondata di uccisioni. L’Arcivescovo ha dato mandato alla Commissione di seguire le famiglie, sostenerle e garantire l’istruzione dei loro figli. Secondo i dati diffusi dalle autorità, nei primi otto mesi del 2012 a Karachi sono state uccise 1.725 persone in quella che è stata definita “una guerra di strada”.

“Karachi è una città senza pace e la popolazione vive nell’incubo della violenza. Gruppi terroristici scorazzano liberamente. Ogni giorni in alcune zone della città si registrano omicidi e violenze. Il governo sembra impotente e non riesce a fermare i gruppi fondamentalisti e terroristi”, dice a Fides Noel Alfonce, coordinatore diocesano della Commissione “Giustizia e Pace”. “Gli scontri fra i partiti politici e le loro ali terroristiche giocano un ruolo fondamentale nella guerra di sangue in corso a Karachi. Inoltre, le fazioni di talebani hanno iniziato a operare attivamente in città”, aggiunge. Come raccontato nei mesi scorsi dall’Agenzia Fides, in particolare violenze mirate e omicidi di cristiani si sono registrate a Essa Nagri, quartiere-ghetto dove vivono 50mila fedeli. A Essa Nagri, solo a settembre 2012 cinque giovani cristiani sono stati uccisi con armi da fuoco da terroristi non identificati.

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