venerdì, febbraio 08, 2013
Dopo una notte di negoziati, manca ancora l’accordo sul bilancio dell’Unione Europea 2014-2020. Nel pomeriggio sono ripresi i lavori del vertice Ue per trovare un’intesa

Radio Vaticana - Il presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy ha presentato una bozza di compromesso, che prevede sostanziosi tagli rispetto al bilancio precedente. Il servizio di Amedeo Lomonaco: Per la prima volta nella storia dell'Unione Europea, il bilancio comunitario non aumenta. E’ stata raggiunta un’intesa di massima sul tetto totale di spesa: 960 miliardi di euro, di cui 908 per i pagamenti effettivi, con una riduzione di circa il 3% rispetto al bilancio precedente. Diversi i nodi da sciogliere. Non è stato ancora trovato un accordo sulla ripartizione tra Paesi membri e sulla questione degli sconti di cui godono alcuni Stati. Al momento, le posizioni sono ferme su due fronti: i Paesi del Sud, con Francia e Italia in testa, che difendono crescita e fondi agricoli. Gli Stati del Nord, tra cui Gran Bretagna e Germania, propendono invece per un bilancio più austero. Ancora forti le divergenze, come sottolinea al microfono di Luca Collodi il prof. Stefano Zamagni, docente di Economia Politica all’Università di Bologna: “Quando un’Unione di Paesi, come quella europea, è fondata solo sugli interessi e non anche su valori trascendenti, i risultati sono quelli che vediamo per il conflitto oggi in atto è un conflitto di interessi. Ci sono Paesi che danno più di quanto ricevono e altri ricevono più di quanto danno”. Per superare gli interessi nazionali, l'Europa deve recuperare la propria originaria dimensione solidaristica. Gianni Borsa corrpisondente da Bruxelles dell'Agenzia Sir: “Bisgona capire quanto gli Stati più grandi e più forti economicamente sanno stare in un'Europa in una chiave solidaristica. Non dimentichiamo che la parola chiave della costruzione europea è esattamente la solidarietà: si sta insieme per camminare insieme”. In base alla bozza presentata dal presidente Van Rompuy, sono previsti tagli in ambiti cruciali per la crescita: oltre 13 miliardi in meno per infrastrutture, innovazione e ricerca. Confermato il fondo per gli aiuti ai cittadini più poveri, ma con una riduzione superiore ai 2 miliardi di euro. Previsti poi tagli, di quasi due miliardi, per gli Affari Esteri e di oltre un miliardo per le spese amministrative dell'Unione Europea. Nella bozza ci sono anche dei fondi aggiuntivi: 6 miliardi di euro per combattere la disoccupazione giovanile nei Paesi dove supera il 25%. Un miliardo e mezzo per le regioni meno sviluppate dell'Italia nell'ambito di un pacchetto per i Paesi che sono stati più colpiti dalla crisi economica e finanziaria, che conferisce finanziamenti aggiuntivi anche a Grecia, Spagna e Portogallo. Ma sul bilancio indicato nella bozza pesa il giudizio negativo del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz: “Non posso immaginare – ha detto - che il Parlamento approvi un bilancio che crea deficit”.

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