La fuoriuscita di lava è avvenuta il 2 febbraio, ma solo oggi è emersa la portata dell’incidente. Gli sfollati, in fuga dalla piccola isola, sono in maggioranza cattolici. L’allarme lanciato da un sacerdote nativo della zona: servono cibo, acqua e generi di prima necessità. Attivista cattolico: pronto un primo carico di aiuti. (guarda il video)
Jakarta (AsiaNews) - È critica la situazione di oltre duemila sfollati, in cerca di riparo, cibo e acqua per l'eruzione di un vulcano che li ha costretti a fuggire dall'isola di origine. La fuoriuscita dalla bocca del monte Rokatendo, sul piccolo atollo di Palue, nella reggenza di Sikka, provincia di East Nusa Tenggara (Ntt) è avvenuta lo scorso 2 febbraio, ma è passata sotto silenzio sui principali media indonesiani. Tuttavia, grazie al passaparola di sacerdoti e della comunità cattolica - i cristiani sono la grande maggioranza sull'isola - oggi è emersa in tutta la sua portata l'emergenza profughi, per la quale sì sono attivare le diocesi di Jakarta e Maumere.
La popolazione ha abbandonato le case e, a bordo di piccole imbarcazioni, di solito usate per la pesca, ha cercato un luogo sicuro nelle isole circostanti. Gli sfollati hanno trovato un riparo provvisorio in alcune aree delle reggenze di Sikka e Maumere, ma la situazione a tre giorni dall'eruzione comincia a farsi critica.
L'eruzione non ha provocato morti o feriti, ma resta il problema profughi in cerca di cibo, acqua e altri generi di prima necessità, mentre le autorità locali non sembrano "pronte" a offrire loro accoglienza e riparo. Per questo si sono attivate le diocesi di Jakarta e Maumere per dare conforto a sfollati la cui situazione, come racconta p. Hilde Tanga, nativo di Palue, resta grave e precaria. In prima fila nei soccorsi vi è anche Irene Setiadi, del gruppo attivista umanitario Kgkk, che conferma ad AsiaNews una "spedizione" a breve di materiale da campo come vestiti, coperte e cereali per bambini, da unire ad acqua e cibo.
Alto circa 875 metri sul livello del mare, il vulcano Rokatenda già in passato ha creato seri problemi alla popolazione dell'isola. L'eruzione più disastrosa della storia recente risale al 1928, quando alla fuoriuscita di lava e fumo è seguito anche un potente tsunami. Del resto l'arcipelago indonesiano è formato da migliaia di isole e atolli immersi nell'Oceano Pacifico e fa parte di un'area detta dagli scienziati "Anello di fuoco". Essa è caratterizzata da un'intensa attività tellurica e vulcanica, causata dalla collisione delle diverse placche continentali. Nella memoria della gente è ancora vivo il ricordo del devastante terremoto e del successo tsunami che ha colpito la regione nel dicembre 2004, con epicentro al largo dell'isola di Aceh, causando centinaia di migliaia di vittime in tutta l'Asia.
Jakarta (AsiaNews) - È critica la situazione di oltre duemila sfollati, in cerca di riparo, cibo e acqua per l'eruzione di un vulcano che li ha costretti a fuggire dall'isola di origine. La fuoriuscita dalla bocca del monte Rokatendo, sul piccolo atollo di Palue, nella reggenza di Sikka, provincia di East Nusa Tenggara (Ntt) è avvenuta lo scorso 2 febbraio, ma è passata sotto silenzio sui principali media indonesiani. Tuttavia, grazie al passaparola di sacerdoti e della comunità cattolica - i cristiani sono la grande maggioranza sull'isola - oggi è emersa in tutta la sua portata l'emergenza profughi, per la quale sì sono attivare le diocesi di Jakarta e Maumere.
La popolazione ha abbandonato le case e, a bordo di piccole imbarcazioni, di solito usate per la pesca, ha cercato un luogo sicuro nelle isole circostanti. Gli sfollati hanno trovato un riparo provvisorio in alcune aree delle reggenze di Sikka e Maumere, ma la situazione a tre giorni dall'eruzione comincia a farsi critica.
L'eruzione non ha provocato morti o feriti, ma resta il problema profughi in cerca di cibo, acqua e altri generi di prima necessità, mentre le autorità locali non sembrano "pronte" a offrire loro accoglienza e riparo. Per questo si sono attivate le diocesi di Jakarta e Maumere per dare conforto a sfollati la cui situazione, come racconta p. Hilde Tanga, nativo di Palue, resta grave e precaria. In prima fila nei soccorsi vi è anche Irene Setiadi, del gruppo attivista umanitario Kgkk, che conferma ad AsiaNews una "spedizione" a breve di materiale da campo come vestiti, coperte e cereali per bambini, da unire ad acqua e cibo.
Alto circa 875 metri sul livello del mare, il vulcano Rokatenda già in passato ha creato seri problemi alla popolazione dell'isola. L'eruzione più disastrosa della storia recente risale al 1928, quando alla fuoriuscita di lava e fumo è seguito anche un potente tsunami. Del resto l'arcipelago indonesiano è formato da migliaia di isole e atolli immersi nell'Oceano Pacifico e fa parte di un'area detta dagli scienziati "Anello di fuoco". Essa è caratterizzata da un'intensa attività tellurica e vulcanica, causata dalla collisione delle diverse placche continentali. Nella memoria della gente è ancora vivo il ricordo del devastante terremoto e del successo tsunami che ha colpito la regione nel dicembre 2004, con epicentro al largo dell'isola di Aceh, causando centinaia di migliaia di vittime in tutta l'Asia.
di Mathias Hariyadi
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