mercoledì, febbraio 20, 2013
“Manca molto poco per superare l’estrema povertà. Da quando abbiamo lanciato il piano ‘Brasil Sem Miséria’ (Brasile senza miseria), nel giugno 2011, fino a oggi che firmo questa nuova estensione dei benefici, siamo riusciti a portare 22 milioni di brasiliani fuori dalla povertà”.

Misna - Dal palazzo presidenziale del Planalto a Brasilia, con accanto il ministro per lo Sviluppo sociale, Tereza Campello, Dilma Rousseff ha comunicato l’ampliamento del principale programma di lotta alla povertà – ‘Borsa famiglia’ – promosso dal governo. “Il Brasile gira una pagina decisiva nella lunga storia dell’esclusione sociale” ha aggiunto la presidente, annunciando che a partire da marzo il reddito minimo di 70 reais (circa 26 euro) mensili garantito ai 22 milioni di iscrittiai programmi sociali sarà esteso anche ad altri due milioni e mezzo di brasiliani; cittadini residenti in aree remote del paese come la selva amazzonica o le periferie delle megalopoli del sud che rientrano fra i beneficiari delle politiche sociali ma che ancora non ricevono il sussidio minimo previsto. “Il nostro obiettivo è localizzare queste persone nel tempo che abbiamo a disposizione” ha detto Campello, riferendosi al 2014, quando si concluderà il mandato di Rousseff. Circa 50 milioni di brasiliani beneficiano oggi dei programmi sociali contro la povertà, per cui l’amministrazione Rousseff ha stanziato l’equivalente di circa 8,5 miliardi di euro, il 60% in più di quanto applicato dal governo del suo precedessore, Luiz Ignácio Lula da Silva nel 2010.

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