Nella settimana dedicata ai festeggiamenti cresce la spesa, anche se il dato resta inferiore al 16,2% registrato lo scorso anno per il Dragone. In vetta i beni di lusso (+38,1%), mentre resta a una cifra il dato nell’abbigliamento (+6%). Il volume totale delle spese attorno ai 539 miliardi di yuan. Accelera il Pil.
Pechino (AsiaNews) - In Cina il Nuovo Anno Lunare, iniziato il 10 febbraio scorso sotto il segno del Serpente, ha fatto registrare nella settimana dedicata ai festeggiamenti, un balzo di circa il 15% - su base annua - nei consumi, in particolare per gioielli, vestiti e cibo. La ricorrenza - equiparabile al periodo natalizio per gli l'Occidente - spinge centinaia di milioni di persone a viaggiare per tutto il Paese, per riunirsi con le proprie famiglie. E, come da tradizione, si registra un'impennata negli acquisti per la preparazione dei banchetti e per lo scambio di regali.
Secondo i dati forniti dal ministero cinese del Commercio, le vendite durante il periodo di festa - che va dal 9 al 15 febbraio - sono cresciute del 14,7% se paragonate allo scorso anno, per un volume totale di 539 miliardi di yuan (oltre 86 miliardi di dollari). Tuttavia, il dato è rimasto inferiore alle festività dello scorso anno, coincise con l'inizio dell'anno del Dragone, quando il dato ha toccato quota +16,2% rispetto al 2011.
Nel dettaglio, gli aumenti si sono registrati nel settore dei gioielli e beni di lusso (+38,1%), nel cibo (+9,8%) e nelle bevande (+11,2%), mentre la crescita nel settore dell'abbigliamento si è attestata sul +6,3%. I dati coincidono con un periodo di rinnovato vigore nell'economia cinese, con un Prodotto interno lordo (Pil) che ha registrato un'accelerazione nel trimestre finale dello scorso anno, toccando quota 7,9% dopo un periodo precedente di debolezza.
Nel mese di gennaio il surplus commerciale della Cina ha guadagnato il 7,7% su base annua toccando i 29,2 miliardi di dollari, superando perfino le attese degli analisti. Nel frattempo, l'inflazione nel mese di gennaio ha rallentato del 2%, rispetto al 2,5% del mese di dicembre. La seconda economia - se non la prima - del mondo lo scorso anno ha fatto registrare la crescita più bassa degli ultimi 13 anni, con un'espansione del 7,8% causata dalla debolezza dei consumi interni e nei principali mercati esteri.
Pechino (AsiaNews) - In Cina il Nuovo Anno Lunare, iniziato il 10 febbraio scorso sotto il segno del Serpente, ha fatto registrare nella settimana dedicata ai festeggiamenti, un balzo di circa il 15% - su base annua - nei consumi, in particolare per gioielli, vestiti e cibo. La ricorrenza - equiparabile al periodo natalizio per gli l'Occidente - spinge centinaia di milioni di persone a viaggiare per tutto il Paese, per riunirsi con le proprie famiglie. E, come da tradizione, si registra un'impennata negli acquisti per la preparazione dei banchetti e per lo scambio di regali.
Secondo i dati forniti dal ministero cinese del Commercio, le vendite durante il periodo di festa - che va dal 9 al 15 febbraio - sono cresciute del 14,7% se paragonate allo scorso anno, per un volume totale di 539 miliardi di yuan (oltre 86 miliardi di dollari). Tuttavia, il dato è rimasto inferiore alle festività dello scorso anno, coincise con l'inizio dell'anno del Dragone, quando il dato ha toccato quota +16,2% rispetto al 2011.
Nel dettaglio, gli aumenti si sono registrati nel settore dei gioielli e beni di lusso (+38,1%), nel cibo (+9,8%) e nelle bevande (+11,2%), mentre la crescita nel settore dell'abbigliamento si è attestata sul +6,3%. I dati coincidono con un periodo di rinnovato vigore nell'economia cinese, con un Prodotto interno lordo (Pil) che ha registrato un'accelerazione nel trimestre finale dello scorso anno, toccando quota 7,9% dopo un periodo precedente di debolezza.
Nel mese di gennaio il surplus commerciale della Cina ha guadagnato il 7,7% su base annua toccando i 29,2 miliardi di dollari, superando perfino le attese degli analisti. Nel frattempo, l'inflazione nel mese di gennaio ha rallentato del 2%, rispetto al 2,5% del mese di dicembre. La seconda economia - se non la prima - del mondo lo scorso anno ha fatto registrare la crescita più bassa degli ultimi 13 anni, con un'espansione del 7,8% causata dalla debolezza dei consumi interni e nei principali mercati esteri.
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