venerdì, febbraio 15, 2013
Sconcerto nei cattolici brasiliani dopo la rinuncia del papa, mentre vescovi e teologi, dopo l'iniziale sorpresa, apprezzano il «gesto di profonda umiltà, dimostrazione di distacco dal potere, che dovrebbe essere d'esempio per la classe politica». Dal nostro corrispondente in Brasile.

Città Nuova - Stupore, perplessità, incredulità. Forse sono queste le parole che meglio esprimono la reazione dei 124 milioni di cattolici del Brasile davanti alla coraggiosa rinuncia di Benedetto XVI alla cattedra di Pietro. Ma non solo dei cattolici, se la notizia ha preso lo spazio del carnevale di Rio de Janeiro nelle prime pagine dei giornali di tutto il Paese e nei dibattiti. Benedetto XVI è stato il secondo papa a visitare il Brasile ed era atteso alla prossima Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio. Per l’ormai tradizionale incontro mondiale dei giovani con il papa sono attesi due milioni di giovani di tutto il mondo. Infatti una delle prime domande della gente è stata: «Ed ora, come sarà per la Giornata mondiale della gioventù?».

Mons. Orani Tempesta, arcivescovo di Rio, ha dichiarato che il papa ha sempre confermato la sua presenza alla Gmg, «fosse lui o un suo sucessore». E ricorda il caso della Gmg del 2005, in Germania, preparata da Giovanni Paolo II e che ha visto come papa Benedetto XVI. Per il leader della Chiesa a Rio la Gmg sarà propabilmente il primo grande evento a cui parteciperà il nuovo pontefice, il che dovrà attirare un numero ancor più grande di giovani, per cui già prevede un programma più ampio e un'agenda papale ancor più intensa.

L’arcivescovo Tempesta ha appreso la notizia della rinuncia di papa Ratrzinger con sorpresa e anche con ammirazione: «Il papa ha dato un bell'esempio, segno che per la Chiesa è tempo di ringiovanirsi. È stata una testimonianza profetica». Il cardinale Hummes, già prefetto della congregazione vaticana per il clero, ha letto nella decisione di Benedetto XVI la sua «profonda umiltà, dimostrazione di distacco dal potere, testimonianza del vero servizio che lui ha cercato di svolgere nella Chiesa».

La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) ha espresso in una nota ufficiale la sua gratitudine a Benedetto XVI «per l’affetto e l’apprezzamento che ha sempre avuto verso la Chiesa in Brasile», ricordando la sua presenza all’inaugurazione della V Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e Caraibi, ad Aparecida.

Noti teologi brasiliani hanno condiviso l’opinione dei vescovi sulla positività della decisione presa da papa Benedetto. Per Fernando Altemeyer, teologo della Pontificia università cattolica di San Paolo, è stato «un gesto lucido, magnanimo, che servirebbe di modello anche a livello politico».

Francisco Borba Neto, del Nucleo di fede e cultura della PUC-SP ha commentato: «Benedetto XVI ha iniziato il suo pontificato come conservatore e lo chiude con un gesto progressista, una decisione quasi inedita nella storia del papato». Secondo lui, il significato di questa iniziativa è «il bisogno di cambiamento, di una nuova ventata d’aria fresca nella Chiesa».

Fernanda Pompermayer



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