lunedì, febbraio 04, 2013
Le operazioni navali avvengono al largo della costa coreana. Per Seoul la presenza di un sottomarino atomico è un “messaggio alla Corea del Nord”. Il regime di Pyongyang sempre più deciso a continuare test nucleari sotterranei. Ieri discorso “storico” ai militari di Kim Jong-un.

Asianews - Corea del Sud e Stati Uniti hanno iniziato oggi una tre giorni di esercitazioni navali congiunte, che gli esperti giudicano una "prova di forza" nei confronti del regime di Pyongyang. Le manovre, che coinvolgono anche un sottomarino nucleare Usa, sarebbero programmate da tempo; tuttavia, esse giungono a pochi giorni di distanza dall'annuncio da parte della Corea del Nord di un "terzo" esperimento nucleare, peraltro in contrasto con le risoluzioni Onu. Washington e Seoul hanno assicurato "significative conseguenze"nel caso in cui il regime del Nord decidesse di portare a termine il test, che prevede un'esplosione atomica sotterranea. Le esercitazioni si svolgono al largo della costa orientale coreana e riguardano manovre navali, operazioni di monitoraggio sottomarino e utilizzo di colpi a salve. Per Jung Seung-Jo, capo sud-coreano del Comitato congiunto responsabile delle operazioni, la presenza di un sottomarino nucleare - lo USS San Francisco da 9.800 tonnellate - dovrebbe servire "come messaggio alla Corea del Nord" e fungere da deterrente.

Le manovre congiunte fra Seoul e Washington giungono in un periodo di forte tensione nell'area, con Pyongyang che ha annunciato l'intenzione di condurre un nuovo test atomico sotterraneo, dopo il lancio del missile a lungo raggio - un satellite secondo il regime - nel dicembre scorso. Dal governo nord-coreano hanno assicurato che si trattava di una missione "scientifica", intesa a mettere in orbita un satellite; per la comunità internazionale, invece, esso violava le risoluzioni delle Nazioni Unite disposte in passato, dopo gli esperimenti nucleari del 2006 e del 2009. Recenti immagini catturate dallo spazio hanno confermato attività anomale nel sito nucleare di Punggye-ri, nell'area nord-orientale della Corea del Nord. Il regime starebbe "coprendo" gli ingressi di un tunnel, per bloccare il monitoraggio esterno. Resta quindi fermo il proposito di condurre un esperimento di "alto livello", nonostante le pressioni dell'Occidente e il lavoro diplomatico della Cina, primo alleato di Pyongyang. Ieri intanto, il leader Kim Jong-un ha guidato un incontro fra i vertici dell'esercito, inteso a fornire una "svolta assoluta" nella potenza militare. Nel contesto, il "maresciallo" avrebbe inoltre tenuto un discorso definito "storico" dai media di regime, ma di cui non si conoscono i contenuti. Anche questo, secondo gli esperti, è un segnale che indica l'approssimarsi del test nucleare nord-coreano.

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