La Regione Puglia continua ad essere preoccupata per gli abitanti del quartiere Tamburi in relazione alle varie attività dell'acciaieria Ilva: questa volta, i pericoli potrebbero arrivare dal sottosuolo.
GreenReport - «Abbiamo sollecitato il sindaco di Taranto, in qualità di autorità locale di Protezione civile, ad assumere con urgenza specifiche iniziative a garanzia della pubblica e privata incolumità con riferimento alle gallerie Ilva realizzate nel sottosuolo del quartiere Tamburi di Taranto», ha informato l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, che ha inviato oggi una lettera al sindaco Ippazio Stefano.
«Il 7 febbraio scorso a seguito delle nostre richieste e sollecitazioni, Ilva aveva provveduto a fornirci una serie di documenti, informandoci contestualmente delle attività in corso in ordine alla georeferenziazione del tracciato delle gallerie e dei relativi profili altimetrici, nonché sulla circostanza che al momento non è stato avviato alcun intervento di messa in sicurezza della galleria n. 2, che sorge in corrispondenza del crollo verificatosi nella piazza mercatale del Rione Tamburi il giorno 11 febbraio del 2012», ha dichiarato Amati. Tutta la documentazione disponibile è stata analizzata dagli uffici tecnici regionali e da quelli dell'Autorità di Bacino della Puglia, che hanno convenuto sulla necessità di intraprendere specifiche urgenti opere di messa in sicurezza e di avviare un lavoro di approfondimento dello stato di sicurezza dei luoghi, alla luce delle caratteristiche strutturali e costruttive delle gallerie idrauliche, del lungo periodo di esercizio e della particolarità delle acque.
Regione e Autorità di bacino hanno quindi avanzato le seguenti richieste dettagliate: idonei interventi di messa in sicurezza dei tratti della galleria n.2 in prossimità della sezione interessata dal crollo dell'11 febbraio 2012 nella piazza mercatale del Rione Tamburi, al fine di scongiurare una possibile diffusione dei dissesti statici ad altre limitrofe porzioni della struttura interrata, con conseguenti ipotizzabili ripercussioni in superficie; monitoraggio in continuo ed in tempo reale degli spostamenti superficiali di punti significativi in corrispondenza di strutture ed infrastrutture ubicate in asse alle gallerie e nella fascia potenzialmente coinvolta in caso di dissesti statici delle stesse, finalizzato ad assumere, ove necessario, le iniziative a tutela della pubblica e privata incolumità, da coordinare con il Piano stralcio di Protezione civile; una campagna di indagini che completi le analisi geologiche già in parte compiute, integrate con specifiche indagini geotecniche, il tutto finalizzato alla ricostruzione della distribuzione spaziale delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei terreni di ricoprimento delle gallerie;
misure in situ dello stato tensionale e delle caratteristiche di deformabilità dei rivestimenti delle gallerie idrauliche, da svolgere con maggiore frequenza in corrispondenza delle tratte interessate dalla presenza in superficie di manufatti significativi; carotaggi meccanici dei calcestruzzi di rivestimento delle gallerie per l'esecuzione di prove di laboratorio di caratterizzazione fisica e meccanica; ricostruzione attraverso un'analisi documentale ed accertamenti in situ sulla base dei rilievi dei tracciati delle gallerie, dei carichi impressi da strutture e infrastrutture presenti in superficie lungo una fascia di adeguata larghezza, funzione anche delle locali caratteristiche geometriche, potenzialmente condizionanti il regime delle sollecitazioni dei rivestimenti delle gallerie; verifiche statiche dei rivestimenti delle gallerie in corrispondenza di sezioni significative e rappresentative delle più gravose condizioni di carico; Piano stralcio di Protezione civile per la specifica gestione dell'eventuale emergenza riferibile alla problematica in questione che contempli, alla luce di specifici scenari di rischio connessi alla presenza delle gallerie, le iniziative da assumere a tutela della pubblica e privata incolumità.
«Restiamo in attesa di conoscere le determinazioni in merito del comune di Taranto e intanto abbiamo assicurato la massima assistenza nelle attività ritenute necessarie da parte dei nostri uffici tecnici competenti», ha concluso Amati.
GreenReport - «Abbiamo sollecitato il sindaco di Taranto, in qualità di autorità locale di Protezione civile, ad assumere con urgenza specifiche iniziative a garanzia della pubblica e privata incolumità con riferimento alle gallerie Ilva realizzate nel sottosuolo del quartiere Tamburi di Taranto», ha informato l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, che ha inviato oggi una lettera al sindaco Ippazio Stefano.
«Il 7 febbraio scorso a seguito delle nostre richieste e sollecitazioni, Ilva aveva provveduto a fornirci una serie di documenti, informandoci contestualmente delle attività in corso in ordine alla georeferenziazione del tracciato delle gallerie e dei relativi profili altimetrici, nonché sulla circostanza che al momento non è stato avviato alcun intervento di messa in sicurezza della galleria n. 2, che sorge in corrispondenza del crollo verificatosi nella piazza mercatale del Rione Tamburi il giorno 11 febbraio del 2012», ha dichiarato Amati. Tutta la documentazione disponibile è stata analizzata dagli uffici tecnici regionali e da quelli dell'Autorità di Bacino della Puglia, che hanno convenuto sulla necessità di intraprendere specifiche urgenti opere di messa in sicurezza e di avviare un lavoro di approfondimento dello stato di sicurezza dei luoghi, alla luce delle caratteristiche strutturali e costruttive delle gallerie idrauliche, del lungo periodo di esercizio e della particolarità delle acque.
Regione e Autorità di bacino hanno quindi avanzato le seguenti richieste dettagliate: idonei interventi di messa in sicurezza dei tratti della galleria n.2 in prossimità della sezione interessata dal crollo dell'11 febbraio 2012 nella piazza mercatale del Rione Tamburi, al fine di scongiurare una possibile diffusione dei dissesti statici ad altre limitrofe porzioni della struttura interrata, con conseguenti ipotizzabili ripercussioni in superficie; monitoraggio in continuo ed in tempo reale degli spostamenti superficiali di punti significativi in corrispondenza di strutture ed infrastrutture ubicate in asse alle gallerie e nella fascia potenzialmente coinvolta in caso di dissesti statici delle stesse, finalizzato ad assumere, ove necessario, le iniziative a tutela della pubblica e privata incolumità, da coordinare con il Piano stralcio di Protezione civile; una campagna di indagini che completi le analisi geologiche già in parte compiute, integrate con specifiche indagini geotecniche, il tutto finalizzato alla ricostruzione della distribuzione spaziale delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei terreni di ricoprimento delle gallerie;
misure in situ dello stato tensionale e delle caratteristiche di deformabilità dei rivestimenti delle gallerie idrauliche, da svolgere con maggiore frequenza in corrispondenza delle tratte interessate dalla presenza in superficie di manufatti significativi; carotaggi meccanici dei calcestruzzi di rivestimento delle gallerie per l'esecuzione di prove di laboratorio di caratterizzazione fisica e meccanica; ricostruzione attraverso un'analisi documentale ed accertamenti in situ sulla base dei rilievi dei tracciati delle gallerie, dei carichi impressi da strutture e infrastrutture presenti in superficie lungo una fascia di adeguata larghezza, funzione anche delle locali caratteristiche geometriche, potenzialmente condizionanti il regime delle sollecitazioni dei rivestimenti delle gallerie; verifiche statiche dei rivestimenti delle gallerie in corrispondenza di sezioni significative e rappresentative delle più gravose condizioni di carico; Piano stralcio di Protezione civile per la specifica gestione dell'eventuale emergenza riferibile alla problematica in questione che contempli, alla luce di specifici scenari di rischio connessi alla presenza delle gallerie, le iniziative da assumere a tutela della pubblica e privata incolumità.
«Restiamo in attesa di conoscere le determinazioni in merito del comune di Taranto e intanto abbiamo assicurato la massima assistenza nelle attività ritenute necessarie da parte dei nostri uffici tecnici competenti», ha concluso Amati.
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