mercoledì, febbraio 20, 2013
Sarebbero 31 le vittime dell’esplosione provocata ad Aleppo, nel quartiere di Jabal Badro, da un colpo di mortaio delle truppe regolari: lo riferiscono fonti concordanti secondo cui in queste ore la seconda città del paese, come pure la capitale Damasco, sono teatro di pesanti scontri armati con le milizie antigovernative.  

Misna - Nella serata di ieri, un ordigno ha colpito il palazzo presidenziale di Tishreen a Damasco. Non è chiaro se l’attacco abbia causato vittime e se il presidente Bashar al Assad si trovasse all’interno al momento dell’impatto, ma il Palazzo d’Ottobre avrebbe riportato danni alle mura esterne. L’attivista Khaled al Shami ha dichiarato che quanto accaduto “è un chiaro segnale per il regime, che non ci sono luoghi sicuri d’ora in poi”. Non si tratta della residenza principale del presidente Bashar al-Assad, che si trova invece sulla collina di Mezze, nel quartiere sud-occidentale dove vive una forte minoranza alawita e numerose famiglie delle forze di sicurezza.

Sul fronte umanitario, intanto, il primo di due voli russi è atterrato all’aeroporto di Latakia con a bordo 46 tonnellate di aiuti umanitari, incluse tende, generatori e cibo. I velivoli riporteranno indietro cittadini russi nel paese mediorientale in quella che appare a tutti gli effetti come la prima evacuazione diretta organizzata dal governo di Mosca.

Ieri intanto, l’Unione europea ha deciso di rinnovare per tre mesi le sanzioni al regime di Damasco, ma allentando significativamente l’embargo sulle armi. I provvedimenti, sono modificati in modo da fornire all’opposizione “un maggiore supporto non letale e assistenza tecnica per la protezione dei civili”.


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