La Santa Sede e il Sud Sudan hanno stabilito oggi relazioni diplomatiche, “desiderosi di promuovere rapporti di mutua amicizia”: lo dice alla MISNA monsignor Leo Boccardi, nunzio apostolico a Khartoum, evidenziando la soddisfazione dei vescovi e della comunità cattolica del più giovane Stato del mondo.

Misna - La decisione, riferisce il nunzio, è stata formalizzata a New York attraverso uno scambio di note tra la rappresentanza vaticana e la missione permanente del Sud Sudan presso le Nazioni Unite. Secondo monsignor Boccardi, l’avvio di relazioni diplomatiche ha diverse implicazioni. “Da un lato – sottolinea il nunzio – la Chiesa locale avrà il sostegno della Santa Sede per assolvere ai suoi compiti sul piano educativo e formativo; da un altro, il Sud Sudan potrà contare sull’appoggio del Vaticano per essere un attore credibile sulla scena internazionale”. Monsignor Boccardi racconta di aver ricevuto le telefonate di diversi vescovi del Sud Sudanche hanno accolto la notizia con gioia. “A nome dei cinque milioni di cattolici del paese – aggiunge il nunzio – esprimono gratitudine a Benedetto XVI per aver avuto un atto di attenzione e sollecitudine pochi giorni prima della fine del suo pontificato il 28 febbraio”.

Nelle prossime settimane la Santa Sede dovrà nominare un nunzio da inviare a Juba, mentre il Sud Sudan sarà chiamato a scegliere il suo ambasciatore in Vaticano. “Naturalmente – si precisa in una nota diffusa dalla Sala stampa della Santa Sede – fino a nuove disposizioni il nunzio apostolico a Khartoum continuerà a svolgere funzioni di rappresentanza pontificia presso le Chiese particolari del Sud Sudan”. Sul piano politico l’avvio delle relazioni diplomatiche indica un impegno vaticano a sostegno di uno dei paesi più poveri del mondo, al 60% cristiano, divenuto indipendente dal Sudan nel luglio 2011 dopo una guerra civile ultraventennale. “La presenza di un nunzio a Juba – dice monsignor Boccardi – aiuterà molto il Sud Sudan a intraprendere un cammino di pace e riconciliazione”.