mercoledì, marzo 20, 2013
“L’elezione di Laura Boldrini e di Piero Grasso ha riacceso la speranza di arrivare alla verità e alla giustizia dopo 19 anni di misteri”. 

Misna - Lo dice alla MISNA Mariangela Gritta Grainer, portavoce dell’Associazione Ilaria Alpi, annunciando l’invio di una lettera aperta ai nuovi presidenti della Camera e del Senato. Un’iniziativa, questa, fatta coincidere con il diciannovesimo anniversario dell’agguato in Somalia nel quale furono uccisi la giornalista della Rai e il cineoperatore Miran Hrovatin. “Come procuratore antimafia Grasso ha indagato anche sul traffico dei rifiuti tossici e le ‘navi dei veleni’– sottolinea Grainer – mentre la Boldrini è stata ospite del Premio Ilaria Alpi portando la sua testimonianza e il suo impegno in favore dei popoli dell’Africa e dei più deboli”.

Nella lettera si ricorda come sul caso sia stata respinta una richiesta di archiviazione “perché si sa che si è trattato di ‘un omicidio su commissione, assassinio posto in essere per impedire che le notizie raccolte dalla Alpi e dal Hrovatin in ordine ai traffici di armi e di rifiuti tossici venissero portate a conoscenza dell’opinione pubblica’”.

Ai presidenti dei due rami del Parlamento è chiesto un nuovo impegno “affinché tutte le verità connesse al duplice omicidio vengano alla luce”. Un impegno, spiega Grainer alla MISNA, che deve ripartire dalle due novità processuali dell’ultimo anno. “In primo luogo – sottolinea la portavoce – la sorprendente assoluzione di Ali Rage Ahmed detto ‘Gelle’, processato per calunnia dopo aver accusato Omar Hashi Hassan, il solo condannato in relazione all’agguato e probabilmente anche un capro espiatorio”. In secondo luogo, le evidenze contenute nella relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie. “Il punto centrale – sottolinea Grainer – è aver stabilito che il capitano Natale De Grazia, figura chiave nelle indagini sulle navi dei rifiuti tossici, il 13 dicembre 1995 morì per avvelenamento”.

Un altro mistero, dunque, uno dei tanti che hanno attraversato questi 19 anni. Come aveva spiegato tempo fa in un’intervista alla MISNA la madre della giornalista, Luciana Alpi, di certo c’è che Ilaria indagava su una rete internazionale di traffici e rifiuti tossici. Una rete, sottolinea Grainer, che portava anche in Somalia.


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