giovedì, marzo 28, 2013
Secondo i dati del rapporto annuale del Ministero per la protezione ambientale, nel 2010 le perdite collegate allo smog – senza contare i danni alla salute – sono cresciute con più rapidità rispetto al Pil. Il governo incapace di contenere la situazione, che rischia di divenire esplosiva. 

Pechino (AsiaNews) - L'inquinamento che affligge la Cina da almeno un decennio costa allo Stato circa 13,8 miliardi di euro all'anno. Nel conto non sono compresi i costi relativi alle malattie e alle morti provocate dal fenomeno, che sembra inarrestabile. I dati vengono da uno studio governativo, sono relativi al 2010 e rappresentano il 2,5 % del fatturato totale annuo.
Inoltre, sempre secondo lo studio, i costi provocati dall'inquinamento aumentano in maniera più rapida rispetto al Pil: sempre nell'anno preso in esame le perdite sono state del 13,7 contro una crescita totale del 10,4 %. Secondo il Ministero per la protezione ambientale, che ha condotto la ricerca, sarebbero serviti 558,9 miliardi di yuan (circa 60 miliardi di dollari) per eliminare i danni procurati dallo smog.

Anche qui, sottolinea il testo, "siamo davanti a una crescita spaventosa, dato che nel 2004 sarebbero serviti 287,4 miliardi". Il riferimento all'anno non è casuale: anche se lo studio viene condotto con cadenza annuale, le pressioni dei governi locali - che non vogliono vedere ridotti gli obiettivi economici raggiunti - hanno evitato la pubblicazione di molte annate. Al momento ci sono solo il 2004, il 2008 e il 2010.

La questione ambientale è uno dei maggiori problemi del governo centrale cinese. Costretto a crescere dal punto di vista economico a ritmi spaventosi, l'esecutivo non può mettere in pratica le politiche per la salvaguardia dell'eco-sistema e per il riciclaggio delle materie prime. Ma in questo modo, sottolineano gli esperti, non si fa altro che far crescere a dismisura il problema.


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