lunedì, marzo 25, 2013
Il vescovo di Daejeon ad AsiaNews: “La sua semplicità e il suo carisma hanno toccato i cuori di tanti, anche non cristiani. Ma il suo appello e quello all’umiltà lanciato da Benedetto XVI non devono rimanere sterili: sono semi di conversione che la Chiesa per prima deve far germogliare”.

Asianews - "Il nostro Papa è meraviglioso. La sua semplicità e il suo carisma hanno fatto breccia qui in Corea, dove nell'ultima settimana noi vescovi e sacerdoti siamo stati contattati da tanti non cristiani che vogliono iniziare un cammino di conversione. Da tanto tempo dico che il lavoro dello Spirito Santo è quasi tangibile: Lui è il padrone della Chiesa, inventa tutto. E re-inventa anche noi". A parlare con AsiaNews è il vescovo di Daejeon, mons. Lazzaro You Heung-sik. Secondo il presule, l'elezione di papa Francesco così come la rinuncia di Benedetto XVI "sono semi di conversione. Tutti questi eventi sono stati compresi e ben accettati qui da noi, e da tante diocesi mi dicono di richieste di adulti che vogliono iniziare il catecumenato: parlando con i miei fratelli nel sacerdozio abbiamo detto che il popolo ha visto una volta di più la bellezza della Chiesa cattolica. La semplicità e il carisma di questo pontefice hanno fatto breccia in molti cuori". Non si tratta però solo di aperture verso i non cristiani: "La Domenica delle Palme sono stato invitato a dire messa presso la sede dell'Associazione dei professori universitari cattolici, che mi hanno chiesto un'omelia lunga per spiegare i tanti avvenimenti di Roma. Per metà del tempo ho spiegato il significato della Settimana santa, dal giovedì alla Pasqua. Il testamento di Cristo, la testimonianza della Sua parola e il Suo momento più difficile ma anche il più grande gesto di amore verso l'uomo. Per il resto ho parlato del nuovo Papa ma anche di Benedetto XVI, del loro amore verso tutto il popolo di Dio. E' stato un momento molto bello". Gli inviti dei due pontefici - all'umiltà e alla misericordia - non sono passati inosservati in Corea: "Ora tocca a noi costruire una nuova Chiesa e una nuova umanità. Questo è quello che ho detto: tutti questi esempi, tutto il lavoro dello Spirito ci chiamano in causa direttamente". Ecco perché, aggiunge, "per i 20 anni del seminario maggiore della diocesi abbiamo pensato a un gesto inconsueto". Mons. You ha celebrato messa con i suoi seminaristi il 19 marzo, festa di San Giuseppe (cui sono dedicati sia il seminario che la cattedrale diocesana) e giorno della messa di inizio pontificato: "Abbiamo avuto un lungo momento di riflessione insieme, dopo la messa, e abbiamo scattato una bella foto di gruppo. La sera ho deciso di inviarla al Santo Padre insieme a una lettera: spero che gli farà piacere ricevere questo piccolo gesto di amore dall'Estremo Oriente".

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