Spoglio in corso, testa a testa tra Kenyatta e Odinga
Misna - L’unico dato certo, per il momento è quello dell’affluenza: il 70% dell’elettorato, circa 11 milioni di persone, si è recato ieri alle urne per eleggere presidente parlamento e cariche locali. A confermarlo la Commissione elettorale che tuttavia non ha ancora fornito cifre dettagliate. Per il resto, e soprattutto per sapere se c’è già un nome al successore del presidente Emilio Mwai Kibaki o se ci sarà bisogno di un ballottaggio, il Kenya attende con il fiato sospeso. Lo scrutinio – riferisce la stampa online – sta procedendo con lentezza ma regolarmente. Alle 9 e 30 di questa mattina (le 7 e 30 in Italia), con circa un quarto delle schede scrutinate, il vice primo ministro Uhuru Kenyatta riportava un leggero vantaggio su Raila Odinga, a capo del governo di unità nazionale che ha governato il paese negli ultimi cinque anni. La differenza in termini percentuali, secondo il sito della Commissione, è di 54 a 41. Anche se i dati definitivi sono attesi per questa sera, fonti interne all’organismo hanno detto che l’annuncio potrebbe essere rinviato a domani.
In ogni caso, quelli diffusi finora sono risultati parziali, si affrettano a sottolineare gli osservatori, secondo cui le zone in Kenyatta sarebbe favorito sono state conteggiate per prime. Segue, a distanza, con un 3% delle preferenze, Musalia Mudavadi, della Coalizione per la pace mentre nessuno degli altri cinque aspiranti alla presidenza ha finora superato l’1%. Nel complesso, le procedure di voto si sono svolte nella calma e in un clima pacifico nonostante l’attacco contro una pattuglia della polizia all’alba di ieri poco prima dell’apertura dei seggi, abbia causato 19 vittime. Colpi d’arma da fuoco e un tentato assalto contro una caserma della polizia si è verificato invece a Garissa, non distante dalla frontiera con la Somalia, ma gli assalitori sono stati messi in fuga dalle forze dell’ordine.
Il Kenya considera cruciali queste elezioni, le prime sotto la nuova Costituzione del 2010, per poter riabilitarla sua immagine di paese tollerante e pacifico agli occhi del mondodopo che il voto del dicembre 2007 provocò tensioni sociali ed etniche sfociate in violenze e disordini costate la vita ad oltre 1300 persone.
Misna - L’unico dato certo, per il momento è quello dell’affluenza: il 70% dell’elettorato, circa 11 milioni di persone, si è recato ieri alle urne per eleggere presidente parlamento e cariche locali. A confermarlo la Commissione elettorale che tuttavia non ha ancora fornito cifre dettagliate. Per il resto, e soprattutto per sapere se c’è già un nome al successore del presidente Emilio Mwai Kibaki o se ci sarà bisogno di un ballottaggio, il Kenya attende con il fiato sospeso. Lo scrutinio – riferisce la stampa online – sta procedendo con lentezza ma regolarmente. Alle 9 e 30 di questa mattina (le 7 e 30 in Italia), con circa un quarto delle schede scrutinate, il vice primo ministro Uhuru Kenyatta riportava un leggero vantaggio su Raila Odinga, a capo del governo di unità nazionale che ha governato il paese negli ultimi cinque anni. La differenza in termini percentuali, secondo il sito della Commissione, è di 54 a 41. Anche se i dati definitivi sono attesi per questa sera, fonti interne all’organismo hanno detto che l’annuncio potrebbe essere rinviato a domani.
In ogni caso, quelli diffusi finora sono risultati parziali, si affrettano a sottolineare gli osservatori, secondo cui le zone in Kenyatta sarebbe favorito sono state conteggiate per prime. Segue, a distanza, con un 3% delle preferenze, Musalia Mudavadi, della Coalizione per la pace mentre nessuno degli altri cinque aspiranti alla presidenza ha finora superato l’1%. Nel complesso, le procedure di voto si sono svolte nella calma e in un clima pacifico nonostante l’attacco contro una pattuglia della polizia all’alba di ieri poco prima dell’apertura dei seggi, abbia causato 19 vittime. Colpi d’arma da fuoco e un tentato assalto contro una caserma della polizia si è verificato invece a Garissa, non distante dalla frontiera con la Somalia, ma gli assalitori sono stati messi in fuga dalle forze dell’ordine.
Il Kenya considera cruciali queste elezioni, le prime sotto la nuova Costituzione del 2010, per poter riabilitarla sua immagine di paese tollerante e pacifico agli occhi del mondodopo che il voto del dicembre 2007 provocò tensioni sociali ed etniche sfociate in violenze e disordini costate la vita ad oltre 1300 persone.
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Sono presenti 2 commenti
ma se questo giornalista gia' sbaglia l'orario (tra noi e il kenia ci sono due ore di differenza) immagino le notizie quanto possano essere attendibili!!!!
Questo giornalista come dice lei...ha scritto l'orario esatto, forse lei non conosce l'ora esatta tra noi e il kenya!!!!!!!!!!!!
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