domenica, marzo 17, 2013
L’attività del vulcano Etna si ripete costantemente ad intervalli di tempo variabili, ormai dalla fine di febbraio. Gli episodi parossistici sono intensi e di breve durata. In poche ore si verificano tremori e boati, poi le esplosioni e colate di lava, con espulsione a grande distanza di materiale piroclastico, pietre e una pioggia di cenere che si riversa sui comuni etnei. A Zafferana Etnea si contano ancora i danni dell’attività di sabato sera. La coltre di cenere ha raggiunto quasi i 10 centimetri. Il cratere interessato è sempre quello di sud-est

Youreporter - Fa di nuovo paura “Sua Maestà” l’Etna, il vulcano da sabato sera alle 19 è tornato in attività con esplosioni e boati, fontane di lava, accompagnate da una pioggia di cenere e pietre grosse come noci che hanno messo in ginocchio Zafferana Etnea. Diversi voli sono stati dirottati da Catania verso l’aeroporto di Palermo, mancando l’adeguata visibilità e le condizioni di sicurezza per il regolare traffico aereo a Fontanarossa. I comuni ai piedi del vulcano contano ancora i danni. Dopo l’episodio di fontane di lava del 28 febbraio 2013, il Nuovo Cratere di Sud-Est dell’Etna è rimasto in uno stato di calma per circa quattro giorni e mezzo, mentre alla Voragine è continuata un’intensa attività stromboliana. Nella serata del 5 marzo, il Nuovo Cratere di Sud-Est si è risvegliato, per produrre un nuovo parossismo intorno alla mezzanotte. Qualche giorno di stasi e poi il vulcano è tornato di nuovo in attività.

Intense esplosioni, boati e tremori, con colate di lava ed espulsione di materiale piroclastico fino a 700 metri di distanza, sono durate giusto il tempo per creare un nuovo allarme, data la forte intensità dell’episodio parossistico. Da quasi un mese l’attività stromboliana si ripete costantemente, lasciando appena qualche giorno di respiro per poi ricominciare a sbuffare ed esplodere.

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