In occasione della visita di Barak Obama in Medio Oriente – iniziata oggi con l'arrivo in Israele – la Commissione “Giustizia e Pace” dell'Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa ha scritto al Presidente Usa una lettera per richiamare la sua attenzione su alcuni grandi problemi che condizionano la presenza dei cristiani in quella regione.
Radio Vaticana - “Il Popolo palestinese – si legge nella lettera firmata per conto della Commissione dal suo Segretario Yusef Daher e pervenuta all’agenzia Fides – sta vivendo il 46esimo anno sotto occupazione. E la condizione dei cristiani palestinesi è la medesima vissuta dal popolo palestinese nel suo insieme”. La missiva elenca quelle che vengono definite “violazioni della legge internazionale da parte delle autorità israeliane”: espansione di insediamenti illegali di coloni; restrizione dell'accesso ai Luoghi Santi per cristiani e musulmani; espropriazione di terre appartenenti a proprietari palestinesi per favorire l'espansione delle colonie e per costruire la barriera di separazione. La lettera di Giustizia e Pace cita esplicitamente la vicenda della Valle di Cremisan, diventata anche un caso giudiziario, da quando famiglie cristiane e congregazioni religiose cattoliche hanno fatto ricorso contro il sequestro delle loro terre su doveva passare il tracciato del muro di separazione.
Il messaggio rivolto a Obama descrive anche quelle che definisce “politiche occulte di discriminazione” subìte dai cittadini arabi d'Israele: procedure estenuanti per ottenere la riunificazione delle famiglie, difficoltà nel registrare i bambini, problemi nella ricerca della casa e delle occasioni di lavoro. Nella lettera al Presidente Usa si sottolinea che “la presenza cristiana gioca un ruolo importante in Terra Santa nel campo dell'educazione e dell'assistenza sanitaria”. Il venir meno delle comunità cristiane in quell'area avrà secondo l'organismo che fa capo ai vescovi cattolici “conseguenze catastrofiche specialmente con la crescita dei fondamentalisti da ambo i lati”. L'appello si conclude con la richiesta di favorire il rispetto del diritto internazionale e di porre argine a tutte le politiche illegali che colpiscono la popolazione palestinese di Terra Santa. “Questo – scrive la Commissione Giustizia e Pace legata ai vescovi cattolici locali – sarebbe il modo migliore di preservare e di proteggere la presenza cristiana in Terra Santa”. (R.P.)
Radio Vaticana - “Il Popolo palestinese – si legge nella lettera firmata per conto della Commissione dal suo Segretario Yusef Daher e pervenuta all’agenzia Fides – sta vivendo il 46esimo anno sotto occupazione. E la condizione dei cristiani palestinesi è la medesima vissuta dal popolo palestinese nel suo insieme”. La missiva elenca quelle che vengono definite “violazioni della legge internazionale da parte delle autorità israeliane”: espansione di insediamenti illegali di coloni; restrizione dell'accesso ai Luoghi Santi per cristiani e musulmani; espropriazione di terre appartenenti a proprietari palestinesi per favorire l'espansione delle colonie e per costruire la barriera di separazione. La lettera di Giustizia e Pace cita esplicitamente la vicenda della Valle di Cremisan, diventata anche un caso giudiziario, da quando famiglie cristiane e congregazioni religiose cattoliche hanno fatto ricorso contro il sequestro delle loro terre su doveva passare il tracciato del muro di separazione.
Il messaggio rivolto a Obama descrive anche quelle che definisce “politiche occulte di discriminazione” subìte dai cittadini arabi d'Israele: procedure estenuanti per ottenere la riunificazione delle famiglie, difficoltà nel registrare i bambini, problemi nella ricerca della casa e delle occasioni di lavoro. Nella lettera al Presidente Usa si sottolinea che “la presenza cristiana gioca un ruolo importante in Terra Santa nel campo dell'educazione e dell'assistenza sanitaria”. Il venir meno delle comunità cristiane in quell'area avrà secondo l'organismo che fa capo ai vescovi cattolici “conseguenze catastrofiche specialmente con la crescita dei fondamentalisti da ambo i lati”. L'appello si conclude con la richiesta di favorire il rispetto del diritto internazionale e di porre argine a tutte le politiche illegali che colpiscono la popolazione palestinese di Terra Santa. “Questo – scrive la Commissione Giustizia e Pace legata ai vescovi cattolici locali – sarebbe il modo migliore di preservare e di proteggere la presenza cristiana in Terra Santa”. (R.P.)
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