Un terzo del parlamento vota contro la nuova Commissione ambiente. Ecco il nuovo governo della Repubblica Popolare Cinese.
GreenReport - Domenica si è conclusa a Pechino la prima sessione annuale della 12esima Assemblea popolare nazionale (Apn, il parlamento cinese) che ha segnato un fatto inatteso ed eccezionale nella storia di questo consesso che è chiamato ad approvare all'unanimità le direttive del Partito comunista cinese (Pcc). La sesta riunione plenaria dell'Apn ha votato il nuovo Consiglio degli affari dello Stato (il governo centrale cinese): i candidati a vice-premier, a consiglieri di Stato, a ministri, il governatore della banca centrale e l'auditore generale e il segretario del Consiglio degli affari dello Stato proposti dal nuovo primo ministro Li Keqiang. I deputati hanno poi votato i presidenti ed i vicepresidenti ed i membri di 8 commissioni speciali dell'Apn.
Durante il voto per il governo è avvenuto qualcosa di veramente clamoroso per la Repubblica popolare cinese: un terzo dei deputati dell'Apn ha respinto le proposte per il presidente ed i componenti della Commissione dello Stato per la protezione dell'ambiente e delle risorse: in 850 hanno votato no e 125 si sono astenuti,
Un voto negativo è già una cosa eccezionale nell'Apn, ma una massa così imponente di "disubbidienti" riflette evidentemente una qualche organizzazione di un dissenso che rispecchia il malcontento dell'opinione pubblica cinese per come il governo ed il Pcc hanno gestito il grave inquinamento dell'aria nelle metropoli e gli altri giganteschi problemi ambientali provocati dalla rapidissima crescita cinese.
I problemi ambientali rischiano di trasformare in un incubo quello che il nuovo presidente della Repubblica popolare, Xi Jinping, ha chiamato «Il sogno cinese», impegnandosi «A fare degli sforzi ardui per metterlo in opera. Di fronte ai cambiamenti dei tempi ed alle aspirazioni del popolo ad una vita migliore non possiamo avere il minimo compiacimento né il minimo rilassamento nel nostro lavoro. Dobbiamo continuare i nostri sforzi, mandare avanti con una volontà inarrestabile la grande causa del socialismo alla cinese ed essere devoti alla realizzazione del nostro sogno del grande rinnovamento della nazione cinese. Per far questo la Cina deve seguire il proprio cammino».
Naturalmente, secondo Xi, la unica guida dovrà essere sempre la stessa: «Il popolo cinese di ogni etnia deve avere una fiducia rinnovata nella teoria, nella via e nel sistema del socialismo alla cinese ed avanzare coraggiosamente ed inarrestabilmente su questa giusta via. Per realizzare la via cinese noi dobbiamo diffondere lo spirito cinese, che combina lo spirito nazionale, con al centro il patriottismo e lo spirito della modernità ed al cuore la riforma e l'innovazione. Quanto a loro, il popolo cinese e tutti i gruppi etnici devono diffondere lo spirito nazionale e lo spirito della modernità, rafforzare i legami e lo slancio spirituale della solidarietà e del proseguimento incessante del miglioramento ed avanzare ugualmente verso l'avvenire con vigore e dinamismo».
Un sogno che è un miscuglio di nazionalismo e vecchia retorica maoista e il pallido fantasma di un socialismo finito nei cieli inquinati di Pechino e nel turbocapitalismo coccolato dai principini comunisti che hanno definitivamente preso il potere.
Ecco la lista dei ministri del nuovo governo della Repubblica popolare cinese: -- Wang Yi, Esteri; Chang Wanquan, Difesa nazionale; Xu Shaoshi Commissione nazionale dello sviluppo e della riforma; Yuan Guiren, Educazione; Wan Gang, Scienze e Tecnologie; Miao Wei, Industria e Tecnologia dell'Informazione; Wang Zhengwei, Commissione nazionale degli affari etnici; Guo Shengkun, Sicurezza pubblica; Geng Huichang, Sicurezza dello Stato; Huang Shuxian, Supervisione; Li Liguo, Affari Civili; Wu Aiying, Giustizia; Lu Jiwei, Finanze; Yin Weimin, Risorse Umane e Sicurezza Sociale; Jiang Daming, Territorio e Risorse; Zhu Shengxian, Protezione dell'Ambiente; Jiang Weixin, Alloggi e Costruzione Urbana e Rurale; Yang Chuantang, Trasporti; Chen Lei, Risorse Idriche; Han Changfu, Agricoltura; Gao Hucheng, Commercio; Cai Wu, Cultura; Li Bin, Commissione Nazionale della Salute e Pianificazione Familiare; Zhu Xiaochuan, gvernatore della Banca popolare della Cina; Liu Jiayi, presidente della Commissione nazionale dei Conti.
GreenReport - Domenica si è conclusa a Pechino la prima sessione annuale della 12esima Assemblea popolare nazionale (Apn, il parlamento cinese) che ha segnato un fatto inatteso ed eccezionale nella storia di questo consesso che è chiamato ad approvare all'unanimità le direttive del Partito comunista cinese (Pcc). La sesta riunione plenaria dell'Apn ha votato il nuovo Consiglio degli affari dello Stato (il governo centrale cinese): i candidati a vice-premier, a consiglieri di Stato, a ministri, il governatore della banca centrale e l'auditore generale e il segretario del Consiglio degli affari dello Stato proposti dal nuovo primo ministro Li Keqiang. I deputati hanno poi votato i presidenti ed i vicepresidenti ed i membri di 8 commissioni speciali dell'Apn.
Durante il voto per il governo è avvenuto qualcosa di veramente clamoroso per la Repubblica popolare cinese: un terzo dei deputati dell'Apn ha respinto le proposte per il presidente ed i componenti della Commissione dello Stato per la protezione dell'ambiente e delle risorse: in 850 hanno votato no e 125 si sono astenuti,
Un voto negativo è già una cosa eccezionale nell'Apn, ma una massa così imponente di "disubbidienti" riflette evidentemente una qualche organizzazione di un dissenso che rispecchia il malcontento dell'opinione pubblica cinese per come il governo ed il Pcc hanno gestito il grave inquinamento dell'aria nelle metropoli e gli altri giganteschi problemi ambientali provocati dalla rapidissima crescita cinese.
I problemi ambientali rischiano di trasformare in un incubo quello che il nuovo presidente della Repubblica popolare, Xi Jinping, ha chiamato «Il sogno cinese», impegnandosi «A fare degli sforzi ardui per metterlo in opera. Di fronte ai cambiamenti dei tempi ed alle aspirazioni del popolo ad una vita migliore non possiamo avere il minimo compiacimento né il minimo rilassamento nel nostro lavoro. Dobbiamo continuare i nostri sforzi, mandare avanti con una volontà inarrestabile la grande causa del socialismo alla cinese ed essere devoti alla realizzazione del nostro sogno del grande rinnovamento della nazione cinese. Per far questo la Cina deve seguire il proprio cammino».
Naturalmente, secondo Xi, la unica guida dovrà essere sempre la stessa: «Il popolo cinese di ogni etnia deve avere una fiducia rinnovata nella teoria, nella via e nel sistema del socialismo alla cinese ed avanzare coraggiosamente ed inarrestabilmente su questa giusta via. Per realizzare la via cinese noi dobbiamo diffondere lo spirito cinese, che combina lo spirito nazionale, con al centro il patriottismo e lo spirito della modernità ed al cuore la riforma e l'innovazione. Quanto a loro, il popolo cinese e tutti i gruppi etnici devono diffondere lo spirito nazionale e lo spirito della modernità, rafforzare i legami e lo slancio spirituale della solidarietà e del proseguimento incessante del miglioramento ed avanzare ugualmente verso l'avvenire con vigore e dinamismo».
Un sogno che è un miscuglio di nazionalismo e vecchia retorica maoista e il pallido fantasma di un socialismo finito nei cieli inquinati di Pechino e nel turbocapitalismo coccolato dai principini comunisti che hanno definitivamente preso il potere.
Ecco la lista dei ministri del nuovo governo della Repubblica popolare cinese: -- Wang Yi, Esteri; Chang Wanquan, Difesa nazionale; Xu Shaoshi Commissione nazionale dello sviluppo e della riforma; Yuan Guiren, Educazione; Wan Gang, Scienze e Tecnologie; Miao Wei, Industria e Tecnologia dell'Informazione; Wang Zhengwei, Commissione nazionale degli affari etnici; Guo Shengkun, Sicurezza pubblica; Geng Huichang, Sicurezza dello Stato; Huang Shuxian, Supervisione; Li Liguo, Affari Civili; Wu Aiying, Giustizia; Lu Jiwei, Finanze; Yin Weimin, Risorse Umane e Sicurezza Sociale; Jiang Daming, Territorio e Risorse; Zhu Shengxian, Protezione dell'Ambiente; Jiang Weixin, Alloggi e Costruzione Urbana e Rurale; Yang Chuantang, Trasporti; Chen Lei, Risorse Idriche; Han Changfu, Agricoltura; Gao Hucheng, Commercio; Cai Wu, Cultura; Li Bin, Commissione Nazionale della Salute e Pianificazione Familiare; Zhu Xiaochuan, gvernatore della Banca popolare della Cina; Liu Jiayi, presidente della Commissione nazionale dei Conti.
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