sabato, marzo 16, 2013
Il Ministero dell’interno indiano ha allertato tutti gli aeroporti del Paese affinché l’ambasciatore italiano Daniele Mancini non lasci l’India.  

Radio Vaticana - Ieri, il presidente della Corte suprema indiana, Altmas Kabir, ha invitato l’ambasciatore a non lasciare il Paese fino al 19 marzo senza l’autorizzazione della Corte. La restrizione è stata decisa dopo aver ascoltato una relazione del procuratore generale Vahanvati, nella quale si sosteneva che Mancini si era impegnato a non far tornare i militari nel Paese asiatico per affrontare il giudizio sull’omicidio dei pescatori. Si aggrava, dunque, la situazione dei due marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, rimasti in Italia dopo la licenza concessa dalle autorità indiane le scorse settimane. Secondo quanto riferisce l’agenzia Agi, Mancini considera illegittima la restrizione imposta dalla Corte suprema perché in violazione dell’art. 29 della Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche, che garantisce l’inviolabilità dell’agente diplomatico. Intanto la stampa indiana continua a dare ampio rilievo al caso marò, che campeggia su tutte le prime pagine dei quotidiani. Ad esempio, il “The Hindu” titola: “La Corte Suprema impedisce al diplomatico di partire mentre il governo si mobilita contro l’Italia” e si legge inoltre che “il governo sta pensando anche a un’espulsione dell’ambasciatore” ma soltanto dopo il giudizio della Corte suprema che ha fissato un’udienza per il 19 marzo. (R.C.)

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