venerdì, marzo 29, 2013
Nata da madre induista e padre buddista, la donna ha una vita tormentata che cerca di sanare con l’astrologia e altri riti. L’apparizione di un rosario e il sostegno di un’amica la spingono a iniziare il catechismo per diventare cattolica. “Dio mi ha donato preghiera, amore, misericordia e la forza di perdonare”. 

AsiaNews - Un piccolo rosario trovato dentro casa: inizia così la conversione al cattolicesimo di Sumita Jagatap, indù e praticante in uno studio legale di Mumbai. Figlia di madre indù e padre buddista, la donna vive da sempre rapporti conflittuali, dentro e fuori la propria famiglia: la diversa religione è spesso motivo di scontri e litigi tra i genitori, che hanno ripercussioni anche sui figli. Sumita cresce inquieta, senza veri punti di riferimenti, e porta queste insicurezze anche nel proprio matrimonio, che durerà appena sette giorni. "Nel 2004 - ricorda Sumita ad AsiaNews - mia madre diventa seguace del famoso guru indù Swamiji e partecipa a ogni suo raduno, nella speranza di portare la pace nella nostra famiglia. Sono sempre stata molto legata a lei, così l'ho seguita e sono diventata anch'io un'adepta di Swamiji. Ma tutto è rimasto come prima". Nel 2006, la madre muore all'improvviso durante un incontro a Kulu (Himanachal Pradesh). "La sua morte - spiega - mi fece perdere la fede e da quel momento ho subito dolori e sofferenze di ogni tipo". Nel 2010, Sumita si sposa, ma rompe il matrimonio dopo appena sette giorni per "ingiustizie" provocate dal marito, di cui preferisce non parlare. Torna dal padre, che vive a Mulund con il figlio più grande e la moglie di questo, ma la situazione peggiora di giorno in giorno. Decide di andare a vivere da sola, sfinita dalle continue angherie inflitte dal fratello e dalla cognata: il 18 dicembre dello stesso anno si trasferisce a Mira Road, per iniziare una nuova vita. "Se pensavo al mio futuro - racconta - vedevo solo oscurità. Cercavo un aiuto in qualunque cosa, l'astrologia, il vastu shastra ["scienza delle costruzioni", studia come le leggi della natura influenzano le abitazioni, ndr], ma nulla aveva risolto i miei problemi". Intanto, l'avvocato che dibatteva la sua causa di separazione inizia a parlarle di Gesù e di Dio, invitandola ad andare a messa con lui. "Ero un indù, per lungo tempo avevo seguito il mio guru, non avevo mai letto nulla su Cristo". A marzo 2011, continua, "è Gesù stesso a rivelarsi a me, portandomi un piccolo rosario nella mia casa di Mira Road". In un primo momento, ricorda, "non avevo idea di come fosse arrivato lì. Pensai che erano stati i piccioni, che spesso si fermavano fuori dalle mie finestre". Sumita racconta del rosario a un'amica, Rupali Joseph, un'ex indù convertitasi al cattolicesimo. "Mi spiegò l'importanza del rosario nella vita dei cristiani e mi portò a casa sua, dove la sua famiglia pregò Gesù per me. Narrai la mia storia ai suoi suoceri, che per uno strano caso si chiamano Maria e Giuseppe". I due cristiani introducono Sumita al cristianesimo, e la portano con loro a diversi ritiri spirituali. "Dopo aver partecipato a questi raduni e aver ascoltato la Parola di Dio, ho sentito avvenire un grande cambiamento dentro di me. Credo che il Signore abbia sanato tutte le mie ferite e benedetto i miei peccati, donandomi la preghiera, l'amore e la misericordia per gli altri, oltre alla forza di perdonare quanti mi hanno fatto del male". Nel luglio 2012 ha iniziato il cammino di catecumenato, per ricevere il battesimo e convertirsi al cattolicesimo. "Credo con forza che Gesù sia l'unico Dio e voglio testimoniare Cristo nella mia vita. Il mio lavoro procede bene nella grazia di Cristo e sono riuscita a riconciliarmi con la mia famiglia, perché ho compreso il vero significato della confessione e del perdono".

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