venerdì, marzo 29, 2013
Il 50% del territorio della grande isola africana dell’Oceano Indiano deve già fare i conti con un’invasione di locuste e entro settembre i due terzi del Madagascar saranno colpiti dall’insetto che divora vaste distese coltivate  

Misna - L’infestazione di cavallette sta minacciando il 60% della produzione di riso, alimento di base per la popolazione che all’80% vive con meno di un dollaro al giorno, mentre nelle regioni meridionali la stragrande maggioranza degli abitanti si trovano già in una condizione di insicurezza alimentare. A lanciare l’allarme per il rischio carestia su vasta scala è l’Organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), invitando i donatori a sostenere il Madagascar che ha bisogno di 41 milioni di dollari di aiuti per far fronte ai sciami di locuste che si sono già abbattuti sulle regioni occidentali e meridionali dell’isola. Da qui a giugno servono con “urgenza” più di 22 milioni di dollari per attuare una risposta efficace a quella che, già lo scorso novembre, è stata decretata dal ministero malgascio dell’Agricoltura una “calamità pubblica su tutto il territorio nazionale” ha riferito il quotidiano locale ‘Madagascar Tribune’. La principale causa dell’impotenza del paese a sradicare le cicliche invasioni di locuste viene attribuita all’insufficienza di finanziamenti e strumenti tecnici a disposizione dello Stato. “Il pesticida è venuto a mancare, il personale adibito alla lotta alla cavallette è numericamente insufficiente e diverse aree del paese sono inaccessibili” ha spiegato una fonte ministeriale anonima al giornale ‘Les Nouvelles de Madagascar’, precisando che per completare le operazioni sul terreno servono elicotteri con un serbatoio di una capacità di 3000 litri di insetticidi per trattare ad ogni sorvolo 12.000 ettari, che Antananarivo non possiede. Ad oggi, secondo i dati resi pubblici, almeno 100.000 ettari non sono stati ancora trattati per questo motivo.

Inoltre il recente passaggio sul territorio del ciclone Harana, oltre ad avere danneggiato case e colture, ha creato condizioni ottimali per la riproduzione di una nuova generazione di locuste. “Le campagne di lotte degli anni passati non sono state portate a termine per mancanza di finanziamento, quindi non tutti i focolai sono stati eliminati alla base” ha dichiarato la coordinatrice Fao della lotta all’infestazioni, Annie Monard, aggiungendo che “abbiamo bisogno di fondi ora per intervenire quanto prima, ma ci vorranno tre anni di operazioni per sradicare questa invasione”. La risposta insufficiente da parte delle autorità locali è anche da ricollegare alla crisi politico-istituzionale che il Madagascar sta vivendo dal 2009, quando l’allora presidente democraticamente eletto Marc Ravalomanana è stato destituito dal giovane sindaco della capitale, Andry Rajoelina.

Dopo una serie di accordi firmati tra le parti rivali con la mediazione della Comunità economica dell’Africa australe (Sadc), elezioni presidenziali sono state convocate per il prossimo 24 luglio, mentre un eventuale secondo turno si svolgerà in concomitanza con le legislative, il 25 settembre. Il calendario prevede inoltre il voto per le elezioni dei consigli municipali e regionali il 23 ottobre. Tuttavia la situazione politica rimane tutt’ora intricata con zone d’ombre sull’applicazione di una legge di amnistia a favore di Ravalomanana – esiliato in Centrafrica – che potrebbe rientrare in patria, sul rischio di boicottaggio delle urne di alcuni partiti e sull’identità dei candidati. Inoltre la commissione elettorale (Ceni-t) ha accumulato ritardi nell’organizzazione del voto per problemi finanziari e logistici.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

in che modo l'invasione locuste danneggia il turismo?

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