Case e uffici piene di mimose, appelli televisivi di personaggi noti, piazze piene per manifestazioni di festa o di proteste. Così si presenta ormai da decenni l’8 marzo, Festa della donna. Gesti, parole ed eventi importanti, ma che rischiano di ridurre il senso di questo giorno speciale (rischio comune, in fondo, a tutte le “giornate” celebrative e commemorative).
Celebrata nel mondo ormai da un secolo, la Festa della donna o, meglio, la Giornata Internazionale della donna (questa la dicitura corretta), dovrebbe essere non soltanto occasione di slogan e di festeggiamento, ma anche e soprattutto momento di riflessione su un diritto di base, l’uguaglianza concreta tra i sessi, che continua ad essere anche oggi un traguardo lontano, e su come questo diritto vada inteso, per non appiattirlo su posizioni puramente ideologiche. A questo proposito, segnaliamo tre pubblicazioni Paoline che, pur trattando argomenti molto diversi tra loro, rappresentano una testimonianza concreta in omaggio all’8 marzo e a tutte le donne. Donne determinate e forti, come dice lo stesso sottotitolo, sono le ventuno sante di cui il recente libro Santità al femminile di Maria Luisa Uguez(pp. 144, euro 13,50), traccia un breve profilo biografico. L’autrice rende omaggio alla forza, tutta femminile, di quel donarsi pienamente a Dio che ha caratterizzato queste figure e rappresenta perciò un valido contributo per celebrare la data simbolica dell’8 marzo, in particolare di questo 8 marzo che cade nell’Anno della Fede.
Tra le grandi testimoni femminili della nostra epoca, un posto d’onore spetta senz’altro a Etty Hillesum, la giovane ebrea olandese, tragicamente scomparsa nell’autunno del 1943. Nel cuore dell’orrore della Shoah, Etty perviene misteriosamente a una gioia profonda, arriva a cogliere la bellezza della vita, persevera nel credere nell’uomo e sceglie di essere solidale con il proprio popolo fino a seguirlo nei campi di sterminio per apportarvi tutto il soccorso possibile. Di lei esce a marzo il saggio di Yves Bériault Etty Hillesum. Testimone di Dio nell’abisso del male (pp. 224, euro 15,50), che affronta tutte le dimensioni della personalità di Etty ed evidenzia la forza di un amore che riesce a germogliare persino nei “campi della morte” nazisti.
Ma un omaggio vero, concreto, sincero alle donne non può dimenticare le milioni di voci femminili che in tutto il mondo rimangono soffocate nel silenzio: quelle bambine, adolescenti e donne del Sud del mondo che l’informazione di tendenza ignora. Laura Badaracchi, nel suo Nate Invisibili. Voci emerse dal silenzio, dà voce e volto a queste protagoniste invisibili, perché non rimangano solo numeri e statistiche. Perché i ricordi di ex bambine soldato o di spose forzate diventino patrimonio comune, che riguarda tutti. Perché le lotte delle donne che cercano di dare un futuro ad altre donne, garantendo istruzione e salute, siano condivise. E i femminicidi vengano finalmente archiviati.
Celebrata nel mondo ormai da un secolo, la Festa della donna o, meglio, la Giornata Internazionale della donna (questa la dicitura corretta), dovrebbe essere non soltanto occasione di slogan e di festeggiamento, ma anche e soprattutto momento di riflessione su un diritto di base, l’uguaglianza concreta tra i sessi, che continua ad essere anche oggi un traguardo lontano, e su come questo diritto vada inteso, per non appiattirlo su posizioni puramente ideologiche. A questo proposito, segnaliamo tre pubblicazioni Paoline che, pur trattando argomenti molto diversi tra loro, rappresentano una testimonianza concreta in omaggio all’8 marzo e a tutte le donne. Donne determinate e forti, come dice lo stesso sottotitolo, sono le ventuno sante di cui il recente libro Santità al femminile di Maria Luisa Uguez(pp. 144, euro 13,50), traccia un breve profilo biografico. L’autrice rende omaggio alla forza, tutta femminile, di quel donarsi pienamente a Dio che ha caratterizzato queste figure e rappresenta perciò un valido contributo per celebrare la data simbolica dell’8 marzo, in particolare di questo 8 marzo che cade nell’Anno della Fede.
Tra le grandi testimoni femminili della nostra epoca, un posto d’onore spetta senz’altro a Etty Hillesum, la giovane ebrea olandese, tragicamente scomparsa nell’autunno del 1943. Nel cuore dell’orrore della Shoah, Etty perviene misteriosamente a una gioia profonda, arriva a cogliere la bellezza della vita, persevera nel credere nell’uomo e sceglie di essere solidale con il proprio popolo fino a seguirlo nei campi di sterminio per apportarvi tutto il soccorso possibile. Di lei esce a marzo il saggio di Yves Bériault Etty Hillesum. Testimone di Dio nell’abisso del male (pp. 224, euro 15,50), che affronta tutte le dimensioni della personalità di Etty ed evidenzia la forza di un amore che riesce a germogliare persino nei “campi della morte” nazisti.
Ma un omaggio vero, concreto, sincero alle donne non può dimenticare le milioni di voci femminili che in tutto il mondo rimangono soffocate nel silenzio: quelle bambine, adolescenti e donne del Sud del mondo che l’informazione di tendenza ignora. Laura Badaracchi, nel suo Nate Invisibili. Voci emerse dal silenzio, dà voce e volto a queste protagoniste invisibili, perché non rimangano solo numeri e statistiche. Perché i ricordi di ex bambine soldato o di spose forzate diventino patrimonio comune, che riguarda tutti. Perché le lotte delle donne che cercano di dare un futuro ad altre donne, garantendo istruzione e salute, siano condivise. E i femminicidi vengano finalmente archiviati.
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