lunedì, marzo 04, 2013
Secondo le più accreditate stime dei demografi, già dal 2010 oltre la metà della popolazione mondiale vive nelle città.  

GreenReport - È la prima volta che accade nella storia dell'umanità e porta con sé un incredibile bagaglio di conseguenze (ma anche di opportunità, dato che le città sono comunque un motore dello sviluppo). Il trend è in continua crescita, secondo l'OMS entro il 2030 si raggiungerà quota 60%. Questo fenomeno ha portato alla creazione di un nuovo concetto di area urbana, le megalopoli, intese come città con oltre 10 milioni di abitanti ma all'interno delle quali troviamo anche Mumbai e Chongqing, che hanno una popolazione che arriva anche a 30 milioni.

La gestione di questi giganteschi agglomerati urbani pone un enorme insieme di sfide. Il colosso informatico IBM ritiene che solo tramite le Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) gli amministratori e i manager pubblici possano affrontarle e vincerle e a tal proposito sta sviluppando il programma Smarter Cities. Si tratta di un'iniziativa globale per facilitare (e assistere) la tecnologia applicata a una migliore pianificazione, governo e gestione quotidiana dei servizi nelle città del 21° secolo, in particolare nei settori del traffico, dell'acqua e della gestione dei rifiuti, il tutto finalizzato allo sviluppo economico (razionalizzare e migliorare l'efficienza significa liberare risorse che possano essere nuovamente investite).


IBM Smarter Cities Technology Centre di Dublino è il centro principale del programma, dove si sta lavorando su oltre 2.000 progetti separati nelle città di tutto il mondo. La complessità di una città moderna è scoraggiante, è per questo che l'approccio di IBM è quello di lavorare con le città partner attraverso progetti specifici e mirati con obiettivi realizzabili. Nessuno prevede una soluzione totale, ma la visione è che gradualmente, nel corso del tempo, lo sviluppo di sistemi intelligenti per aree chiave consentirà a una città di integrare sempre di più le sue operazioni in una 'città intelligente' globalizzata, sempre più interconnessa non solo al suo interno ma anche con l'esterno. «I dati sono la chiave, e in molte applicazioni, i sensori sono il modo per generare i dati che ci danno le informazioni e la comprensione per gestire meglio le nostre città», ha detto in una recente intervista Freddy Lecue, ricercatore nel Smarter Cities Technology Centre. «Una città oggi è un sistema di sistemi, in realtà, che coinvolge più reparti, le agenzie, i team e gli individui. Sarebbe ovviamente meglio collegare tutto insieme, correlare tutte le informazioni. Se nel passato questo era impossibile, l'ICT di oggi può consentire una tale visione delle città. Il punto saliente è che tutto questo può alimentare un modello che consente alle autorità civili di prevedere e visualizzare scenari possibili. Questo, a sua volta, diventa un ottimo supporto decisionale, ma vi è soprattutto un enorme valore potenziale per la pianificazione e gestione delle emergenze».

Questa grande elaborazione dati in lavorazione nel Smarter Cities Technology Centre viene applicata a molti settori civili come i trasporti, l'acqua e la gestione dei rifiuti, energia e servizi pubblici. Secondo i ricercatori di Dublino siamo ora all'inizio di un viaggio entusiasmante verso la più intelligente città del futuro in cui tutti i processi potranno essere gestiti con un "click".

Aldo Ferretti


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa