Lo annuncia l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, organizzatrice dell'evento. Gli islamisti si appellano alla sharia, che vieta alle donne di partecipare a gare sportive insieme a concorrenti uomini. L'evento era fissato per il 10 aprile. Su 800 iscritti almeno 400 sono donne.
Asianews - L' Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) annulla la terza maratona di Gaza, in programma per il 10 aprile, perché Hamas discrimina le donne, imponendo il velo e vietando la partecipazione congiunta con gli uomini. Ad annunciarlo è la stessa agenzia, che in comunicato stampa afferma che "la decisione fa seguito alle discussioni con le autorità di Gazache in ottemperanza alla sharia hanno escluso i concorrenti di sesso femminile". Secondo l'Unrwa, su 807 partecipanti iscritti alla gara, almeno 400 sono donne. Da parte sua il governo della Striscia giustifica la sua posizione, sottolineando che il divieto è in vigore da almeno 16 anni. "Ci dispiace per questa scelta", ha affermato all'Agence France Press Abdessalam Syam, segretario generale del governo di Hamas, sottolineando che "nessuno di noi è contro la maratona, ma abbiamo discusso senza successo con gli organizzatori riguardo alla separazione dei sessi e l'ammissione di maratonete non velate".
La notizia ha scatenato polemiche fra le concorrenti, molte delle quali si sono allenate per mesi. Noura Bulbul, ragazza palestinese di 13 anni, racconta che "è da quasi un anno che io le mie compagne ci prepariamo per questa gara. Perché vogliono vietarci di correre? Al mare uomini e donne nuotano insieme. I funzionari devono spiegarci qual è la differenza". Nelle edizioni precedenti, alcuni stranieri avevano concorso, indossando abiti lunghi, insieme a centinaia di donne palestinesi in abito tradizionale. Secondo Ayman Abdallah, 16 anni, la maratona è "espressione di libertà e dimostra che siamo un popolo civile, questo divieto non ha alcun senso". In questi mesi il governo di Hamas è stato criticato più volte per i tentativi di imporre la sharia nella Striscia. Lo scorso gennaio il governo ha varato una legge che impone il velo e abbigliamento adeguato a tutte le studentesse dell'Università di Gaza. In novembre le autorità hanno disperso con la violenza centinaia di donne che manifestavano per la riconciliazione inter-palestinese.
Asianews - L' Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) annulla la terza maratona di Gaza, in programma per il 10 aprile, perché Hamas discrimina le donne, imponendo il velo e vietando la partecipazione congiunta con gli uomini. Ad annunciarlo è la stessa agenzia, che in comunicato stampa afferma che "la decisione fa seguito alle discussioni con le autorità di Gazache in ottemperanza alla sharia hanno escluso i concorrenti di sesso femminile". Secondo l'Unrwa, su 807 partecipanti iscritti alla gara, almeno 400 sono donne. Da parte sua il governo della Striscia giustifica la sua posizione, sottolineando che il divieto è in vigore da almeno 16 anni. "Ci dispiace per questa scelta", ha affermato all'Agence France Press Abdessalam Syam, segretario generale del governo di Hamas, sottolineando che "nessuno di noi è contro la maratona, ma abbiamo discusso senza successo con gli organizzatori riguardo alla separazione dei sessi e l'ammissione di maratonete non velate".
La notizia ha scatenato polemiche fra le concorrenti, molte delle quali si sono allenate per mesi. Noura Bulbul, ragazza palestinese di 13 anni, racconta che "è da quasi un anno che io le mie compagne ci prepariamo per questa gara. Perché vogliono vietarci di correre? Al mare uomini e donne nuotano insieme. I funzionari devono spiegarci qual è la differenza". Nelle edizioni precedenti, alcuni stranieri avevano concorso, indossando abiti lunghi, insieme a centinaia di donne palestinesi in abito tradizionale. Secondo Ayman Abdallah, 16 anni, la maratona è "espressione di libertà e dimostra che siamo un popolo civile, questo divieto non ha alcun senso". In questi mesi il governo di Hamas è stato criticato più volte per i tentativi di imporre la sharia nella Striscia. Lo scorso gennaio il governo ha varato una legge che impone il velo e abbigliamento adeguato a tutte le studentesse dell'Università di Gaza. In novembre le autorità hanno disperso con la violenza centinaia di donne che manifestavano per la riconciliazione inter-palestinese.
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