«Sarà pericoloso se resterannoIl giornale giapponese The Asahi Shimbun ha pubblicato la quarta e quinta puntata dell'inchiesta The Prometheus Trap/"Shadow units" che rivela i retroscena ed i compiti delle missioni segrete assegnate al Central readiness regiment (Crr), un'unità ombra della Ground Self-Defense Force (Gsdf).
L'11 marzo 2011, dopo quello che i giapponesi chiamano il Grande Terremoto del Giappone Orientale, l'allora ministro della Difesa, Toshimi Kitazawa, dette l'ordine alle Self-Defense Forces (Sdf) di prepararsi ad intervenire nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi colpita dallo tsunami, dove la situazione stava rapidamente andando fuori controllo. Gli uomini del Sdf di Fukushima, del nord e delle le regioni di Kanto e Shinetsu sono stati tra i primi ad intervenire sull'incidente nucleare. Ma le cose sono cambiate il 14 marzo 2011, quando tutti gli interventi sul disastro nucleare sono stati unificati sotto il controllo della Central readiness force (Crf) della Gsdf.
Il Crf è formato dalle cosiddette "shadow units", le unità ombra delle teoricamente "pacifiste" Sdf, addestrate per operazioni speciali e segrete. Il Central readiness regiment (Crr) che si stava preparando a salvare i "liquidatori" della Tokyo electric power company (Tepco) è solo un elemento della Crf, che è dotata di 5 unità principali dotate di 5.000 soldati e di attrezzature in grado di far fronte alle emergenze. Il comandante, il generale Toshinobu Miyajima, dette rdini precisi alle varie unità sotto il suo comando. Mentre al Crr era stata assegnata la missione top-secret di salvare i lavoratori Tepco, la prima brigata aviotrasportata doveva prepararsi ad evacuare i residenti in caso di emergenza. La brigata, l'unica del Giappone con un'unità di paracadutisti, è accasermata a Narashino, nella prefettura di Chiba.
Il Crr realizzò il suo quartier generale a circa 30 chilometri a sud della centrale nucleare 1 di Fukushima. La prima brigata Airborne venne divisa in 3 unità, dispiegate lungo 30 km a nord, ovest e sud dalla centrale nucleare.
La Central Nbc weapon defense unit, specializzata nel contrasto al terrorismo che utilizza materiali nucleari, biologici ed armi chimiche, aveva già iniziato i preparativi realizzare la sua base a Okuma, la città dove si trova Fukushima Daiichi. Si tratta della stessa unità che entrò in azione nel 1995, quando la setta Aum Shinrikyo diffuse gas sarin nella metropolitana di Tokyo, e poi 1999 durante un'emergenza critica a Tokai. I membri di questa unità sono abituati a lavorare indossando indumenti e maschere protettivi e sono consapevoli dei pericoli delle radiazioni.
La Brigata elicotteristi fu la prima ad essere invia a Sendai per innaffiare di acqua il reattore 1 esploso di Fukushima e per trasportare generi di soccorso alle vittime del terremoto/tsunami. Così intorno a Fukusmina Daiichi furono dispiegate senza dare nell'occhio diverse unità ombra che circondavano la centrale nucleare come se fosse territorio nemico.
L'unità di élite del Crf è lo Special Forces group, che si occupa di contro-terrorismo. I 300 membri del gruppo non erano mai stati inviati in località colpite da calamità naturali, ma a Fukushima erano a disposizione per far fronte a qualsiasi altro possibile sviluppo di tipo militare. La decisione di ricorrere alle unità Crf fu presa a dal generale Ryoichi Oriki, al comando del Joint Staff Gsdf. Appena si è reso conto del disastro in atto nella centrale nucleare, Oriki ha chiamato in causa la Gdsdf e deciso che la struttura di comando per l'incidente nucleare doveva essere distinta da quella delle Self-Defense Forces che fornivano assistenza alle zone colpite dal terremoto/tsunami. A convincerlo definitivamente a dispiegare le unità ombra Crf fu l'esplosione del reattore 3 verificatasi la mattina del 14 marzo 2011. Solo 4 minuti dopo il comando per affrontare il disastro nucleare passò dalla Northeastern Army al Crf.
Intanto un rapporto urgente veniva depositato al comando Crf di Camp Asaka a Tokyo: «I membri sembrano aver riscontrato un problema - si legge nel rapporto - Non possiamo entrare in contatto con loro». Infatti, gli uomini dalla Central Nnbc Weapon Defense Unit erano stati inviati nel reattore 3 per dare aiuto e rifornire acqua. Il rapporto urgente spiegava che mancavano 6 membri, compreso il comandante dell'unità, il colonnello Shinji Iwakuma.
«"Non morire", era il pensiero che attraversa la mente del comandate del Crf Miyajima», scrive The Asahi Shimbun.
L'esplosione era stata sentita anche a 5 km a sud ovest della centrale, dove il governo centrale aveva stabilito il quartier generale locale per gli interventi sul disastro nucleare, ed i militari avevano visto il fungo atomico levarsi dal reattore esploso. Il tenente colonnello Kazunori Hishinuma era vicino al magazzino delle attrezzature da utilizzare per il lavoro di decontaminazione quando un soldato lo informò che le comunicazioni radio con Iwakuma erano interrotte. Tutti sapevano che l'unità di Iwakuma doveva essere stata colpita dall'esplosione, ma il quartier generale era stato immediatamente sigillato per evitare il fall-out radioattivo dell'esplosione e Hishinuma non poteva entrare per chiedere informazioni.
Alla fine un membro della Sdf fece vedere un foglio attraverso il vetro della porta con su scritto «Andate all'ospedale alla centrale nucleare numero 2 di Fukushima», a 12 Km a sud della centrale nucleare 2 dove si era verificata l'esplosione. E' stato allora che è comparso Iwakuma con gli altri 5 membri della sua unità che risultavano dispersi. Erano passati 40 minuti dall'esplosione. Indossavano tutti indumenti protettivi ed erano ricoperti di polvere e sporcizia. Un uomo si era infortunato ad una gamba e c'era del sangue sull'equipaggiamento protettivo. «Siamo stati tutti contaminati da radiazioni - disse Iwakuma - ripuliteci in fretta».
I 6 militari furono portati subito al Fukushima prefectural environmental medical research institute, che aveva l'attrezzatura necessaria a testare la radiazione e per decontaminarli, ma dopo il terremoto/tsunami, il successivo black-out e l'interruzione delle forniture di acqua il centro era inutilizzabile. Dalla mattina del 14 marzo Hishinuma stava cercando di trasformare l'edificio in un luogo dove poter eseguire le operazioni di decontaminazione ed aveva ripulito tutto, installato un generatore ed installato una doccia. Tutto il materiale apparteneva alla Central Nbc Weapon Defense Unit.
Dopo il completamento dei lavori di recupero del centro, venne eseguito un test di decontaminazione in collaborazione con gli specialisti del National institute of radiological sciences (Nirs). Fortunatamente l'esplosione del reattore numero 3 si verificò dopo il completamento dei test. Anche se gli impianti di decontaminazione era stati preparati per decontaminare i "liquidatori" di Fukushima Daiichi, i primi ad essere decontaminati sarebbero stati i membri dell'unità ombra di Hishinuma. Gli specialisti del Nirs controllarono i livelli di esposizione alle radiazioni di Iwakuma e dei suoi uomini e li trovarono molto alti tanto che avvertirono: «Sarà pericoloso se resteranno tutti insieme in un unico posto. Devono allontanarsi gli uni dagli altri».
Solo allora Iwakuma realizzò quanto fosse grave la situazione che stava vivendo ed il pericolo che aveva corso. tutti insieme in un unico posto. Devono allontanarsi gli uni dagli altri»
L'11 marzo 2011, dopo quello che i giapponesi chiamano il Grande Terremoto del Giappone Orientale, l'allora ministro della Difesa, Toshimi Kitazawa, dette l'ordine alle Self-Defense Forces (Sdf) di prepararsi ad intervenire nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi colpita dallo tsunami, dove la situazione stava rapidamente andando fuori controllo. Gli uomini del Sdf di Fukushima, del nord e delle le regioni di Kanto e Shinetsu sono stati tra i primi ad intervenire sull'incidente nucleare. Ma le cose sono cambiate il 14 marzo 2011, quando tutti gli interventi sul disastro nucleare sono stati unificati sotto il controllo della Central readiness force (Crf) della Gsdf.
Il Crf è formato dalle cosiddette "shadow units", le unità ombra delle teoricamente "pacifiste" Sdf, addestrate per operazioni speciali e segrete. Il Central readiness regiment (Crr) che si stava preparando a salvare i "liquidatori" della Tokyo electric power company (Tepco) è solo un elemento della Crf, che è dotata di 5 unità principali dotate di 5.000 soldati e di attrezzature in grado di far fronte alle emergenze. Il comandante, il generale Toshinobu Miyajima, dette rdini precisi alle varie unità sotto il suo comando. Mentre al Crr era stata assegnata la missione top-secret di salvare i lavoratori Tepco, la prima brigata aviotrasportata doveva prepararsi ad evacuare i residenti in caso di emergenza. La brigata, l'unica del Giappone con un'unità di paracadutisti, è accasermata a Narashino, nella prefettura di Chiba.
Il Crr realizzò il suo quartier generale a circa 30 chilometri a sud della centrale nucleare 1 di Fukushima. La prima brigata Airborne venne divisa in 3 unità, dispiegate lungo 30 km a nord, ovest e sud dalla centrale nucleare.
La Central Nbc weapon defense unit, specializzata nel contrasto al terrorismo che utilizza materiali nucleari, biologici ed armi chimiche, aveva già iniziato i preparativi realizzare la sua base a Okuma, la città dove si trova Fukushima Daiichi. Si tratta della stessa unità che entrò in azione nel 1995, quando la setta Aum Shinrikyo diffuse gas sarin nella metropolitana di Tokyo, e poi 1999 durante un'emergenza critica a Tokai. I membri di questa unità sono abituati a lavorare indossando indumenti e maschere protettivi e sono consapevoli dei pericoli delle radiazioni.
La Brigata elicotteristi fu la prima ad essere invia a Sendai per innaffiare di acqua il reattore 1 esploso di Fukushima e per trasportare generi di soccorso alle vittime del terremoto/tsunami. Così intorno a Fukusmina Daiichi furono dispiegate senza dare nell'occhio diverse unità ombra che circondavano la centrale nucleare come se fosse territorio nemico.
L'unità di élite del Crf è lo Special Forces group, che si occupa di contro-terrorismo. I 300 membri del gruppo non erano mai stati inviati in località colpite da calamità naturali, ma a Fukushima erano a disposizione per far fronte a qualsiasi altro possibile sviluppo di tipo militare. La decisione di ricorrere alle unità Crf fu presa a dal generale Ryoichi Oriki, al comando del Joint Staff Gsdf. Appena si è reso conto del disastro in atto nella centrale nucleare, Oriki ha chiamato in causa la Gdsdf e deciso che la struttura di comando per l'incidente nucleare doveva essere distinta da quella delle Self-Defense Forces che fornivano assistenza alle zone colpite dal terremoto/tsunami. A convincerlo definitivamente a dispiegare le unità ombra Crf fu l'esplosione del reattore 3 verificatasi la mattina del 14 marzo 2011. Solo 4 minuti dopo il comando per affrontare il disastro nucleare passò dalla Northeastern Army al Crf.
Intanto un rapporto urgente veniva depositato al comando Crf di Camp Asaka a Tokyo: «I membri sembrano aver riscontrato un problema - si legge nel rapporto - Non possiamo entrare in contatto con loro». Infatti, gli uomini dalla Central Nnbc Weapon Defense Unit erano stati inviati nel reattore 3 per dare aiuto e rifornire acqua. Il rapporto urgente spiegava che mancavano 6 membri, compreso il comandante dell'unità, il colonnello Shinji Iwakuma.
«"Non morire", era il pensiero che attraversa la mente del comandate del Crf Miyajima», scrive The Asahi Shimbun.
L'esplosione era stata sentita anche a 5 km a sud ovest della centrale, dove il governo centrale aveva stabilito il quartier generale locale per gli interventi sul disastro nucleare, ed i militari avevano visto il fungo atomico levarsi dal reattore esploso. Il tenente colonnello Kazunori Hishinuma era vicino al magazzino delle attrezzature da utilizzare per il lavoro di decontaminazione quando un soldato lo informò che le comunicazioni radio con Iwakuma erano interrotte. Tutti sapevano che l'unità di Iwakuma doveva essere stata colpita dall'esplosione, ma il quartier generale era stato immediatamente sigillato per evitare il fall-out radioattivo dell'esplosione e Hishinuma non poteva entrare per chiedere informazioni.
Alla fine un membro della Sdf fece vedere un foglio attraverso il vetro della porta con su scritto «Andate all'ospedale alla centrale nucleare numero 2 di Fukushima», a 12 Km a sud della centrale nucleare 2 dove si era verificata l'esplosione. E' stato allora che è comparso Iwakuma con gli altri 5 membri della sua unità che risultavano dispersi. Erano passati 40 minuti dall'esplosione. Indossavano tutti indumenti protettivi ed erano ricoperti di polvere e sporcizia. Un uomo si era infortunato ad una gamba e c'era del sangue sull'equipaggiamento protettivo. «Siamo stati tutti contaminati da radiazioni - disse Iwakuma - ripuliteci in fretta».
I 6 militari furono portati subito al Fukushima prefectural environmental medical research institute, che aveva l'attrezzatura necessaria a testare la radiazione e per decontaminarli, ma dopo il terremoto/tsunami, il successivo black-out e l'interruzione delle forniture di acqua il centro era inutilizzabile. Dalla mattina del 14 marzo Hishinuma stava cercando di trasformare l'edificio in un luogo dove poter eseguire le operazioni di decontaminazione ed aveva ripulito tutto, installato un generatore ed installato una doccia. Tutto il materiale apparteneva alla Central Nbc Weapon Defense Unit.
Dopo il completamento dei lavori di recupero del centro, venne eseguito un test di decontaminazione in collaborazione con gli specialisti del National institute of radiological sciences (Nirs). Fortunatamente l'esplosione del reattore numero 3 si verificò dopo il completamento dei test. Anche se gli impianti di decontaminazione era stati preparati per decontaminare i "liquidatori" di Fukushima Daiichi, i primi ad essere decontaminati sarebbero stati i membri dell'unità ombra di Hishinuma. Gli specialisti del Nirs controllarono i livelli di esposizione alle radiazioni di Iwakuma e dei suoi uomini e li trovarono molto alti tanto che avvertirono: «Sarà pericoloso se resteranno tutti insieme in un unico posto. Devono allontanarsi gli uni dagli altri».
Solo allora Iwakuma realizzò quanto fosse grave la situazione che stava vivendo ed il pericolo che aveva corso. tutti insieme in un unico posto. Devono allontanarsi gli uni dagli altri»
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