martedì, marzo 05, 2013
Salvare i manoscritti di Timbuctù, contrastandone il contrabbando e rilanciandone la tutela dopo le distruzioni compiute dai gruppi islamisti che fino al gennaio scorso occupavano il nord del Mali: è l’obiettivo di una missione dell’Unesco, l’Organizzazione dell’Onu per l’educazione, la scienza e la cultura.

Misna - Durante una conferenza stampa a New York, il direttore generale dell’Unesco Irina Bokova ha sottolineato ieri che grazie in particolare al sostegno offerto da Sudafrica, Francia, Norvegia e Lussemburgo la prima delegazione di esperti potrebbe partire per il Mali già la settimana prossima. “Vogliamo impedire il contrabbando dei manoscritti – ha aggiunto Bokova – anche perché non sappiamo quanti siano nelle mani degli estremisti”. Antica città carovaniera sulle rive del fiume Niger, simbolo di un islam aperto e tollerante, nota anche come “la città dei 33 santi”, Timbuctù divenne un centro culturale di rilievo mondiale tra il XIII e XIV secolo. Lo scorso anno i militanti di Ansar Al Din e di Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) hanno distrutto diversi templi e dato alle fiamme alcune delle 24 biblioteche della città, dove sono custoditi circa 100.000 manoscritti e testi antichi.

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