venerdì, marzo 15, 2013
Le minacce al direttore di Metropolis Tv Giovanni Taranto, ai suoi giornalisti e agli ospiti del suo programma hanno suscitano numerose condanne e dichiarazioni di solidarietà dal mondo politico, dalle istituzioni e dalla società civile

Liberainformazione - Segnaliamo fra le altre attestazioni di solidarietà quelle di Ossigeno, del Comitato di Redazione di Metropolis (che annuncia “non ci fermeremo”), dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Associazione Stampa Napoletana. Il CdR di Metropolis. “Tanto non ci fermiamo”: così, il Comitato di Redazione di Metropolis, ha commentato la vicenda verso la quale esprime in maniera ferma e decisa “la sua rabbia dopo l’ennesimo episodio di intimidazione della camorra". “La busta con due proiettili fatta arrivare nella sede di Metropolis e indirizzata al Direttore della Tv, Giovanni Taranto, – evidenzia il CdR – rappresenta un affronto ignobile a tutti i giornalisti della testata che da due decenni sono impegnati in trincea in un territorio di malaffare e criminalità. Nulla fermerà la nostra passione e nulla cancellerà l’impegno che ognuno di noi ha giurato ai lettori nel momento in cui ha deciso di raccontare il mondo che ci circonda”. Nell’esprimere solidarietà, sostegno e vicinanza al Direttore della Tv, il CdR di Metropolis rinnova la sfida alla criminalità organizzata “in tutte le sue forme e in tutte le sue sembianze: dai colletti bianchi ai boss”. L’Ordine dei giornalisti della Campania invita il prefetto di Napoli a inserire all’ordine del giorno della prossima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza le gravissime minacce contro la redazione del quotidiano Metropolis. E’ quanto chiede, attraverso una nota, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, commentando le minacce al direttore di Metropolis tv Giovanni Taranto. “L’Ordine dei giornalisti della Campania esprime a solidarietà a Taranto, al direttore del quotidiano Giuseppe Del Gaudio e a tutti i giornalisti del network, “da molti anni impegnati per un’informazione indipendente e trasparente”. “Già in passato – ricorda il presidente Lucarelli – il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha seguito con grande attenzione altri episodi di minacce della camorra contro Metropolis e contro altre redazioni. L’ultima intimidazione risale a un anno fa quando esponenti del clan D’Alessandro assediarono le edicole di Castellammare vietando la vendita di Metropolis. Siamo dunque certi di un tempestivo intervento da parte del Prefetto e del Questore”. Ossigeno. “Metropolis è un avamposto della libertà di stampa – ha dichiarato il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato – in Campania, nella regione in cui operano 109 dei 325 giornalisti intimiditi in varie forme nel 2012. Bisogna difendere efficacemente ed attivamente Giovanni Taranto, i 40 giornalisti che lavorano con lui e tutti gli altri giornalisti che si scontrano con intimidazioni, abusi e difficoltà mentre dicono ai cittadini ciò che accade intorno a loro. Bisogna aiutare questi giornalisti a respingere il bavaglio della paura”. “Questo compito – ha aggiunto Spampinato – spetta innanzi tutto alle istituzioni, ma ogni cittadino può e deve fare la sua parte. Occorre garantire una protezione efficace ai minacciati. Occorre fare vivere la solidarietà. Occorre dare la massima visibilità alle minacce che colpiscono i giornalisti coraggiosi. Occorre sciogliere i nodi legislativi ormai ben individuati che rendono difficile diffondere le notizie più delicate, quelle che malaffare e criminalità organizzata vorrebbero oscurare. Non c’è più tempo da perdere in un paese in cui Ossigeno ha contato 1346 giornalisti intimiditi in sei anni, in cui dall’inizio del 2013 si contano già 96 cronisti minacciati, in un’Italia in cui, anche a causa di queste minacce, la stampa non è libera, ma “parzialmente” libera”. Il sindacato dei giornalisti. Il presidente e il direttivo dell’Associazione della Stampa Campania rinnovano la loro solidarietà ai giornalisti di Metropolis, “ancora una volta obiettivo di atti intimidatori che mirano a comprimere la libertà di stampa”. L’appello dell’associazione è a “manifestare concretamente la vicinanza della categoria e della società civile a chi opera in territori difficili e in contesti in cui l’isolamento e l’omertà sono lo strumento principale della criminalità organizzata”. “Saremo sempre a fianco dei colleghi, pronti a testimoniare il nostro impegno per un giornalismo che contribuisce a creare cultura e legalità”, sottolinea il presidente Vincenzo Colimoro. L’associazione, come ha già fatto in passato, affiancherà la testata in ogni dibattimento in cui intenderà costituirsi, come accaduto in altri procedimenti che hanno visto giornalisti parte lesa di intimidazioni di matrice camorristica.

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